Linea morbida della Gelmini. Recupero dei debiti entro agosto. Nel novembre dello scorso anno la direttiva dell'ex titolare dell'Istruzione Mario Reggio, la Repubblica 4.6.2008 ROMA - «Sono fermamente convinta che la valutazione degli studenti sia essenziale per il sistema scolastico. I debiti formativi vanno recuperati entro l'inizio del nuovo anno scolastico. In linea di principio, non sono contraria al ritorno degli esami di riparazione, ma ogni decisione verrà presa al termine di una fase di "concertazione" con genitori, studenti e insegnanti. Ora attendo la sentenza del Consiglio di Stato, prevista per oggi, sul ricorso presentato dai Cobas. Poi, nei prossimi giorni, emanerò una nuova circolare che corregga alcune rigidità previste dal ministro Fioroni». A pochi giorni dal suo insediamento a viale Trastevere, il nuovo ministro all'Istruzione, ma anche all'Università e Ricerca, Maria Stella Gelmini, si trova tra le mani la prima "patata bollente". In attesa ansiosa centinaia di migliaia di studenti delle scuole superiori e le loro famiglie. Il problema è il recupero dei "debiti formativi", quelli che un tempo si chiamavano le insufficienze. A novembre del 2007 l'allora ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, emana una circolare che stabilisce: i debiti vanno recuperati entro l'inizio dell'anno scolastico successivo, e dal 2010 lo stesso principio varrà per l'ammissione agli esami di maturità. Le scuole devono organizzare i corsi di recupero a partire dal primo quadrimestre e lo studente che finisce l'anno con lacune in una o più materie deve recuperare nei mesi di luglio ed agosto, pena la bocciatura. Le scuole hanno l'obbligo di organizzare i corsi, ai prof saranno pagati 50 euro l'ora, e le ore di recupero non possono essere inferiori a 15. Nelle scuole monta la protesta. I fondi stanziati non bastano, accusano i dirigenti scolastici. Le famiglie non vogliono rinunciare alle vacanze, gli studenti insorgono. Il 9 maggio scorso i Cobas presentano ricorso contro la circolare Fioroni. Ed oggi il Consiglio di Stato deciderà se accoglierlo o meno. I motivi? «L'ordinanza impone soluzioni inattuabili e illegittime, addossando alle singole scuole oneri ed obblighi che non riescono ad assolvere, non sostiene economicamente una seria attivazione dei corsi, viola la normativa imponendo recuperi e verifiche in un periodo per il quale è esclusa qualsiasi attività didattica».
In attesa del Consiglio di Stato il ministro
Gelmini ha inaugurato una linea "morbida": ieri ha incontrato i
rappresentanti delle associazioni dei genitori e quelli delle
Consulte degli studenti. «Mi auguro che un tema così delicato come
quello della scuola - ha dichiarato al termine della giornata - ma
anche dell'università e della ricerca possano essere affrontati
senza cadere nello scontro politico e ideologico. La prossima
settimana illustrerò al Parlamento le mie linee guida per la scuola,
cosciente che il rischio di riforme non condivise è quello poi di
non vederne mai l'applicazione». |