Scuola

Codacons ricorre a Tar Lazio
su prove scritte maturità.

Per errori e inesattezze,chiesto risarcimento 500 euro a studente

ApCOM, 22.6.2008

Roma, 22 giu. (Apcom) - Le prove scritte degli esami di maturità 2008 finiscono davanti al Tar del Lazio. Il Codacons e l'Associazione per i diritti civili nella scuola hanno deciso di agire legalmente a tutela degli studenti italiani dopo gli errori e le inesattezze che hanno caratterizzato le prove di questa fine anno scolastico e hanno convocato il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini dinanzi al Tar, chiedendo al dicastero un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di 248.318.500 euro e che il giudizio degli studenti sia limitato alla sola prova orale e al giudizio formulato dal consiglio di classe per l'ammissione dei maturandi.

Le due associazioni hanno impugnato al Tar le prove scritte, presentando un ricorso basato tra l'altro sul fatto che il ministero dell'Istruzione, nel dettare le linee guida cui gli esaminandi avrebbero dovuto rifarsi per l'elaborazione della prima prova di italiano, ha definito costantemente la poesia di Montale come ispirata e dedicata ad una figura femminile sostenendo che "il ricordo della donna è condensato nel suo viso e nel sorriso" e addirittura chiedendo di sviluppare, partendo dal testo, "il ruolo salvifico e consolatorio della figura femminile". Queste errate indicazioni sul testo - affermano Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola - hanno compromesso il regolare svolgimento della prima prova di italiano, rendendo impossibile una valutazione equa sia degli studenti che hanno scelto di svolgere la prima traccia, sia di quelli che hanno optato per lo svolgimento delle altre tracce, poiché si è venuto a creare un divario insanabile tra gli uni e gli altri in sede di valutazione. Gli uni verranno valutati sulla base di una prova non idonea nella traccia, diversamente dagli altri, con evidente ingiusto riscontro di tale diversità di situazioni sul punteggio finale attribuito.

Quanto alla seconda prova scritta, il testo di greco che hanno dovuto tradurre i diplomandi del liceo classico "era mancante di un pronome, mancanza che ha snaturato il testo e reso ovviamente ostica la traduzione. Quanto alla prova di lingua inglese che hanno dovuto sostenere gli Istituti turistici, anche questa era disseminata di errori". "Le gravi inesattezze contenute nelle due prove scritte - spiega il Codacons - rappresentano non solo una palese ingiustizia e una manifesta disparità di trattamento, ma anche una violazione delle leggi in materia di esami".

Per questo le due associazioni hanno chiesto al Tar di annullare la validità delle prove scritte della maturità 2008, limitando il giudizio degli studenti "alla sola prova orale e al giudizio formulato dal consiglio di classe per l'ammissione dei maturandi". Non solo, visto che la partecipazione a prove di esame "viziate ed errate nei loro presupposti, ha reso ancor più difficoltoso ed ostico per gli studenti affrontare un momento così importante, con forti ripercussioni su molti di questi, e dei loro familiari, che al momento attuale stanno certamente vivendo un forte stato di stress emotivo, causato dall'incertezza della valutazione nonché dell'esito finale degli esami stessi", il Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola hanno convocato il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini dinanzi al Tar, chiedendo al dicastero un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di 248.318.500 euro.