Esami/4.
Francia: Il "bac" compie 200 anni.
E costa poco....

da TuttoscuolaNEWS, n. 351, 23 giugno 2008

Mitico, ad alto valore simbolico, irrinunciabile istituzione repubblicana per alcuni; un rituale ma banalizzato omaggio alla tradizione per altri, comunque inaffondabile per tutti, il baccalauréat, la "maturità" francese, compie quest'anno due secoli di vita.
Creato per decreto imperiale il 17 marzo 1808, in piena età napoleonica, il bac coinvolge nella sessione in corso oltre 615.000 candidati, circa il 64% della classe d'età di riferimento.

Inizialmente il bac, come tutti lo chiamano, consisteva in una prova orale, che aveva la natura di un esame di ammissione all'università riservato a pochi candidati (ancora nel 1945 riguardava solo il 3% della classe d'età). Con il tempo, come è accaduto nel secondo dopoguerra anche in Italia e in tutto il mondo economicamente sviluppato, il bac ha coinvolto fasce sempre più ampie di giovani e si è differenziato in aree e indirizzi, finendo per acquistare una doppia funzione: di esame conclusivo degli studi secondari da una parte, e di prova di idoneità agli studi superiori (universitari e non) dall'altra.

I francesi si lamentano dell'eccessiva frammentazione del bac, che attualmente supera le cento tipologie di esame, distribuite in tre grandi aree (generale, tecnologica e professionale), ciascuna delle quali si articola in indirizzi (séries), particolarmente numerosi per l'area professionale. Nel 2007 il 53% dei diplomati ha conseguito il bac generale, il 27% il tecnologico e il 20% il professionale.

L'esame, come informa l'ultimo numero di Le Monde de l'Education si svolge in 4.366 sedi, coinvolge 127.685 esaminatori e correttori degli elaborati (circa 4 milioni: in Francia le prove scritte sono più numerose che in Italia), che percepiscono un'indennità media di 1,67 euro per copia corretta. Il costo medio dell'esame per candidato è di 62,6 euro (circa 38 milioni e mezzo in totale): molto meno che in Italia, dove il costo preventivato dell'esame ha raggiunto quest'anno i 183 milioni di euro (se basteranno), che divisi per i nostri 497.000 candidati fanno un costo unitario di 368 euro.