Lo conferma il ministero: sono quasi 300mila gli
aspiranti prof
Gli inclusi nelle graduatorie sono aumentati del 20 per cento
Scuola, precari senza freni
malgrado i piani del governo.
Novità per un terzo
degli studenti. Le famiglie protestano
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 16/1/2008
Nonostante le recenti
immissioni in ruolo, i precari della scuola continuano ad aumentare. E
questo complica non di poco il progetto del governo Prodi di eliminare
il precariato o di ricondurlo entro limiti "fisiologici". Il dato era
atteso, ma ora lo ha confermato lo stesso ministero della Pubblica
istruzione che ha affidato ad una mini pubblicazione i "primi dati e
valutazioni" sulle cosiddette "graduatorie ad esaurimento" del
personale della scuola: le liste provinciali dalle quali viene
reclutato il 50 per cento degli immessi in ruolo. Secondo primi numeri
pubblicati da viale Trastevere gli aspiranti insegnanti costituiscono
un vero e proprio popolo di quasi 300 mila persone, in forte aumento
rispetto all'anno precedente, alle soglie dei quarant'anni: 37,5 anni
di media.
I numeri.
Rispetto all'ultimo monitoraggio effettuato dallo stesso ministero,
gli inclusi nelle graduatorie dei precari sono aumentati del 20 per
cento: 288 mila contro i 239 mila del 2006. I dati si riferiscono al
mese di novembre del 2007, quando cioè tutte le 50 mila immissioni il
ruolo varate dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni,
in accordo con il collega dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, erano
già state effettuate. Ci si aspettava un ridimensionamento del popolo
dei precari e invece si registra un incremento. A fare saltare le
previsioni è stato probabilmente il clima da "ultima spiaggia"
determinato dalla trasformazione delle precedenti "graduatorie
permanenti" in "graduatorie ad esaurimento": per le quali l'ultimo
aggiornamento è stato predisposto lo scorso mese di marzo. E
l'ingresso di circa 50 mila "inclusi con riserva" che stanno seguendo
i corsi e sono in attesa di conseguire l'abilitazione
all'insegnamento.
Il piano
del Governo.
Per eliminare il precariato - responsabile del balletto dei docenti
che costringe quasi un terzo degli alunni italiani a cambiare
insegnante ogni anno - e dare maggiore stabilità alla scuola, con la
Finanziaria 2007 il governo Prodi varò un piano eccezionale di 150
mila immissioni in ruolo "blindando", contestualmente, le graduatorie
dei supplenti nelle quali non è più possibile iscriversi. Le prime 50
mila assunzioni sono state effettuate con decorrenza settembre 2007.
Restano ancora 100 mila assunzioni da eseguire nei mesi di settembre
2008 e 2009. Nel frattempo, la maggior parte degli inclusi con riserva
avrà conseguito l'abilitazione e resteranno poco meno di 200 mila
precari da sistemare.
L'obiettivo di ridurre i supplenti ad un numero sopportabile dal
sistema-scuola sembra quindi lontano, anche perché nei prossimi anni
l'esecutivo ha in programma di tagliare 33 mila cattedre e la fuga
verso la pensione sembra essersi attenuata. Intanto Fioroni annuncia
che entro l'estate saranno pronte le nuove modalità di reclutamento
degli insegnanti. "Nuovi docenti" per una scuola più efficiente che
dovranno, comunque, mettersi in fila ai 200 mila precari, ormai
storici, delle graduatorie ad esaurimento.
Il
ritorno a casa.
Dalla pubblicazione emerge un dato su cui occorre riflettere. Migliaia
di supplenti meridionali, che negli anni scorsi si sono sobbarcati il
peso di una costosa trasferta nelle regioni del Nord con la speranza
di agguantare il posto fisso, hanno deciso di tornare "a casa". Per
molti si trattava dell'ultima speranza e probabilmente con il ritorno
indietro si spegne anche un sogno. Tutte le graduatorie delle regioni
settentrionali (dal Piemonte alla Toscana) fanno registrare infatti un
consistente calo di iscritti (meno 14 per cento per la Lombardia e
meno 16 per cento per il Piemonte). Al contrario, tutte le liste dei
precari al Sud si ingrossano.