Lo scontro Ultimatum di Fioroni. Il Comune: accoglienza nella legalità

Asili vietati ai clandestini
Il governo avverte la Moratti:
«Revochi la circolare in 10 giorni o niente fondi».

Solo il 36 per cento ha spiegato perché lievita la pasta
L'inchiesta di «Panorama» ha messo in evidenza
la scarsa preparazione degli insegnanti di scienze 

Rossella Verga Tempi Il Corriere della Sera del 10/1/2008

 

MILANO — Il governo boccia Milano sulle scuole d'infanzia vietate agli immigrati clandestini e il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, fa recapitare al sindaco Letizia Moratti una diffida che suona così: se entro 10 giorni non cadranno le restrizioni per i bambini stranieri lo Stato sospenderà i contributi. «Il diritto all'istruzione — bacchetta il ministro — è un bene fondamentale e prescinde dalle colpe dei padri e dallo stato di povertà». «Milano accoglie nel rispetto della legalità», replica l'assessore comunale alla Famiglia, Mariolina Moioli, annunciando un approfondimento «normativo e giuridico».

Pietra dello scandalo la circolare dello scorso 17 dicembre per le iscrizioni alle materne. «Le famiglie prive di regolare permesso di soggiorno — si legge — avranno la possibilità di iscriversi, purché ottengano il permesso di soggiorno entro la data del 29 febbraio 2008. La mancata presentazione non consentirà la formalizzazione della domanda ». Ma c'è un altro passaggio che ha fatto trasecolare Fioroni e riguarda le accettazioni con riserva «dei bambini appartenenti a famiglie che risultino non aver versato le rette o quote di refezione ». Il Comune avverte in sostanza che al prossimo settembre verranno «archiviate » le iscrizioni dei morosi, Roma non approva.
Il ministro ne approfitta infine per rilanciare sull'età di iscrizione alle materne, contestando la scelta di Milano di aprire le porte anche ai bambini che compiranno i tre anni entro il 30 aprile 2009.

Il direttore scolastico per la Lombardia Anna Maria Dominici, d'intesa con Fioroni, chiede dunque al Comune di ripristinare entro 10 giorni «il rispetto delle norme relative all'iscrizione alle scuole dell'infanzia dei bambini extracomunitari privi di permesso di soggiorno». Il ministero segnala che il Comune, «in quanto ente gestore di scuole non statali paritarie, è infatti tenuto a rispettare gli ordinamenti del sistema nazionale di istruzione». Ecco perché l'avvertimento è chiaro: o ripristino delle norme o «sospensione della parità concessa e dell'erogazione di ogni contributo». L'assessore Moioli, però, fa subito i conti. E precisa: «Nel complesso il Comune, per le sue 170 scuole dell'infanzia, spende oltre 100 milioni di euro all'anno, il ministero contribuisce per circa 8 milioni. Ora il ministro minaccia di levare questo contributo togliendo il riconoscimento della parità».

Applausi a Fioroni arrivano da tutto il centrosinistra, mentre il centrodestra difende la Moratti e la sua giunta. «Fioroni chiede a Milano di premiare i clandestini», attacca il vicesindaco Riccardo De Corato, deputato di An. La questione arriva anche alla Commissione Europea, con un'interrogazione dell' eurodeputato della Sinistra europea, Vittorio Agnoletto: «L'Europa prenda posizione».