Docenti di scienze poco preparati, di Luigi Mariano Guzzo La Tecnica della Scuola del 4/1/2008.
Se prima l’indagine Pisa 2006 (Programme for International Student Assessment), condotta dall’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), aveva piazzato gli studenti italiani negli ultimi posti per il sapere scientifico, e, a quanto pare, la colpa era anche dei genitori poco avvezzi alla cultura, adesso, dopo una indagine giornalistica pre-nataliazia, le carte in tavola vengono totalmente cambiate. Il nuovo sondaggio che Simulation Intelligence ha svolto per Panorama, tra il 13 il 15 dicembre, con 100 interviste, su un campione di 46 docenti di scienze delle medie superiori e 54 delle medie inferiori, ha rilevato che i professori ne sanno meno dei loro allievi. La notizia, che ha veramente del clamoroso, è un’altra dura bastonata per la scuola italiana. Infatti il settimanale Panorama, nell’inchiesta, non ha fatto altro che selezionare e proporre cinque delle domande del questionario Pisa-Ocse 2006 che aveva coinvolto oltre 400 mila studenti quindicenni in 57 Paesi. Se sugli stessi quesiti cadono pure i professori italiani, chi sarà in grado di colmare allora le lacune ai nostri ragazzi? Un esempio per tutti. Alla domanda “Perché la fermentazione fa lievitare la pasta?” ha risposto correttamente solo il 36% degli intervistati (“la pasta lievita perché si produce un gas, il biossido di carbonio”), ma c’è anche chi sostiene che “la pasta lievita perché la fermentazione trasforma l’acqua in vapore”. In sintesi, se l’83% dei professori conosce il ruolo dei batteri nelle carie e il 75% sa a che cosa servono i polmoni, per le altre tre domande poste le risposte corrette sono state inferiori al 40%. Dall’indagine giornalistica è emerso anche che i docenti delle medie inferiori sono più preparati dei loro colleghi delle medie superiori. Sintetico il commento del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, “stiamo lavorando su un piano di aggiornamento degli insegnanti”. Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Giorgio Rembado, ammette invece che sfortunatamente “fino a quando non avremo la possibilità di selezionare i docenti attraverso le competenze disciplinari e didattiche, non avremo la certezza di poter contare su un buon corpo docente”. Sempre su Panorama, Domenico Starnone, scrittore ed ex insegnante, a commento dell’inchiesta afferma “I professori si trovano ad educare gli studenti con strumenti vecchissimi: il registro, le minacce, i quattro compiti a quadrimestre esistevano già a fine Ottocento. A fine anno, al momento di ratificare il suo lavoro, al docente non resterebbe che bocciare a tutto spiano. Ma non lo fa perché così autocertificherebbe il suo fallimento. Non si può puntare sulla scolarizzazione di massa senza porsi il problema della formazione degli insegnanti. E poi va riorganizzata la scuola, anche come spazio fisico e temporale. La lezione – conclude Starnone- frontale, dalla cattedra, è superata. E poi è ora che i compiti vengano fatti a scuola e non a casa”. Riportiamo di seguito le cinque domande del questionario con le relative risposte (quella corretta è in grassetto). IL SONDAGGIO 1. Perché usare un telescopio con una lente di grande diametro permette di osservare le stelle che hanno una debole intensità luminosa?
Risposte: 2. Perché la fermentazione fa lievitare la pasta?
Risposte: 3. Qual è il ruolo dei batteri nella carie dentale?
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4. Pietro sta facendo lavori di riparazione in una vecchia casa. Egli ha lasciato una bottiglia d’acqua, alcuni chiodi di metallo e un’asse di legno dentro il bagagliaio della sua auto. Dopo che l’auto è rimasta sotto il sole per 3 ore, la temperatura interna dell’auto raggiunge circa 40°C. Che cosa gli succede agli oggetti nell’auto?
Risposte: 5. Quale tra le seguenti funzioni è svolta dai polmoni?
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