Gli studenti copiano da Internet spesso e male.

Sondaggio tra i professori inglesi: la lotta contro il computer è impari

 La Stampa del 20/1/2008

 

LONDRA
Per i professori, in particolare quelli britannici coinvolti in un recente sondaggio, il «plagio da Internet» è una piaga con cui devono confrontarsi quotidianamente: almeno un quarto del materiale consegnato in scuole e università del Regno Unito è copiato da siti scovati in Rete.

Paradossalmente l’origine del problema non è l’indolenza dei ragazzi, ma l'opposto: «Questo rapporto documenta quali rischi si corrono se si dà troppa enfasi a raggiungere il voto più alto e passare i test a tutti i costi», dice Mary Bousted, segretario generale di Atl (l'«Association of Teachers and Lecturers», che ha condotto lo studio). «Insegnanti e professori fanno quello che possono per cercare di capire se il lavoro prodotto dagli studenti sia farina del loro sacco o plagio bello e buono».

La battaglia professore-computer sembra essere però una lotta impari. Mark Jones, del Wirral Metropolitan College, ha messo le cose in chiaro: «Ogni compito copiato non viene corretto e lo studente che lo ha consegnato deve ripeterlo. Comunque, la verità è che, pur con tutta la buona volontà del mondo, non c’è il tempo per controllare tutte le informazioni e scovare da dove sono state prese».

Ma ancora: più che indomiti pelandroni, gli studenti inglesi sembrano essere semplicemente ignoranti - delle più semplici regole usate nel mondo accademico per citare correttamente le fonti usate. «Una volta spiegato cosa è il plagio, quali sono le conseguenze e come scrivere le citazioni, il problema si riduce», spiega Diana Baker, dell’Emmanuel College a Durham.

E continua: «credo che la maggioranza degli studenti che copia da Internet lo fa più per leggerezza che per il desiderio "fregare". Di solito vogliono davvero prendere dei bei voti». Comunque sia, scuole e università devono fare di più per combattere la piaga.