Fioroni, formazione professionale
contro l'abbandono.
Grave emergenza educazionale
La Stampa dell'11/1/2008
GENOVA
«Formazione professionale come leva per espletare l’obbligo scolastico
e diminuire l’abbandono, consentendo ai giovani di arrivare ai 16 anni
inseriti in un percorso, riordino degli istituti tecnici e
professionali di stato e sviluppo dell’alta qualificazione tecnica
successiva alle scuole medie superiori, ma non universitaria, come
l’Accademia del Mare, istituita a Genova dagli Enti locali e
strettamente legata al territorio e alle sue esigenze lavorative».
Sono questi i prossimi obiettivi che il ministro della Pubblica
Istruzione, Giuseppe Fioroni ha indicato tra le azioni più immediate
da realizzare, al termine della due giorni «Educare per crescere»
organizzata dalla Regione Liguria ai Magazzini del Cotone di Genova e
conclusa oggi pomeriggio.
«Il nostro Paese - ha detto Fioroni - sta attraversando una grave
emergenza educazione che si misura nella scuola, ma anche nelle
famiglie che sono in crisi, non è possibile che ci siano scuole
vandalizzate due volte alla settimana, è necessario ricreare un
rapporto di fiducia tra scuola e famiglia e condividere insieme un
percorso, ridando prima di tutto un ruolo dignitoso agli insegnanti e
ricreando le basi per vincere la sfida della qualità facendo in modo
che la scuola sia seria».
Secondo Fioroni «non si può promuovere nella scuola media inferiore il
50% dei ragazzi con il sufficiente, quando si sa che la maggior parte
di questi non sa nulla, il rischio è quello di creare una nuova
categoria di poveri nel sapere, ma anche nella vita». Le nuove
tecnologie secondo il Ministro sono necessarie, «ma la differenza tra
una scuola e l’altra non è data dalla lavagna luminosa, ma dai buoni
docenti e dalla capacità del dirigente».
Il ministro, riferendosi a recenti dati Ocse, ha ricordato poi che «i
ragazzi italiani sono i meno motivati d’Europa, non perché lo sono per
natura, ma perché pensano di essere in un parcheggio e di rimanere
sempre in panchina, in quanto la nostra società è estranea alla
costruzione di un futuro per loro». Per cambiare rotta, secondo
Fioroni, i serve «riportare il merito nella scuola e nella società e
consentire di andare avanti anche a chi non ha santi in paradiso».