Buon compleanno, Costituzione italiana. di Luigi Mariano Guzzo La Tecnica della Scuola dell'1/1/2008.
Per i 60 anni della Costituzione della Repubblica
Italiana la scuola non potrà tirarsi indietro. Sugli stimoli che
verranno dal ministero della P.I. e da altri organismi istituzionali e
culturali, la ricorrenza costituisce una utile occasione per
rilanciare l’educazione civica nelle scuole per come sollecitato, tra
l’altro, dall’Osservatorio permanente Giovani Editori di Andrea
Ceccarini, che ha preparato un apposito “Quaderno della Costituzione”.
Primo gennaio 1948- primo gennaio 2008: la Costituzione della
Repubblica italiana compie sessant’anni. Auguri. Essa è la legge
fondamentale e fondativa dello Stato italiano.. Fu approvata
dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal Capo
provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre 1947 (porta
anche le firme del presidente dell’Assemblea Costituente Umberto
Terracini e del presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De
Gasperi). La nostra Magna Charta fu pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana n. 298, edizione straordinaria,
del 27 dicembre 1947. Cinque giorni dopo, l'uno gennaio 1948, entrava
in vigore. La Costituzione è composta da 139 articoli (ma cinque -115;
124; 128; 129; 130- sono stati abrogati dalla recente legge di
revisione costituzionale), divisi in quattro sezioni: Principi
fondamentali (art. 1-12); Parte prima: Diritti e doveri dei cittadini
(art. 13-54); Parte seconda: Ordinamento della Repubblica (art
55-139); Disposizioni transitorie e finali (I-XVIII), riguardanti
situazioni relative al trapasso dal vecchio al nuovo regime e
destinate a non ripresentarsi. Oggi la Costituzione non è proprio la
stessa che fu votata nel 1947. Del testo originario ha conservato
tuttavia la propria identità, le finalità generali ed i principi
ispiratori. Dei 139 articoli (con una coda di 18 disposizioni
transitorie e finali) approvati nel 1947, circa due terzi, o poco più
sono rimasti nella stesura originaria. Il resto ha subito modifiche, a
volte di poco conto, a volte radicali; e per cinque articoli (tutti
concentrati nel titolo V della seconda parte), è stata decisa
l'abrogazione. In particolare: la Costituzione è rimasta uguale in 104
articoli degli originari 139, e in 14 disposizioni finali su 18 (fra
quelle riviste, l'intervento più importante ha permesso ai discendenti
di Casa Savoia di rientrare in Italia). La festa della Costituzione è
festa anche della scuola. Meglio è soprattutto festa della scuola. La
Costituzione italiana ammette in primo luogo il ruolo fondamentale
dell’educazione nella società. Tullio De Mauro, linguista, già
ministro della Pubblica Istruzione, nel suo libro “La scuola” (Laterza
1995) scrive : "Certamente tra gli ostacoli più terribili (perché, più
occulto ed occultato) che limitano la possibilità di partecipare alla
vita nazionale e che sarebbe compito della Repubblica rimuovere sta e
primeggia l'incapacità di controllare la comunicazione scritta, di
accedere pienamente alle informazioni necessarie per vivere e, a
volte, sopravvivere, dunque di costruirsi un adeguato corredo critico
e una reale capacità di comprensione e controllo di ciò che accade
intorno. Senza alfabeto niente democrazia. Senza alfabeto solo
sottosviluppo". E poi, nell’articolo 4, la Costituzione garantisce il
diritto al lavoro. E’ consequenziale che la qualità dello studio, e un
continuo aggiornamento, condizionano non solo una sana formazione
umana e civile, ma un più equo accesso nel mondo del lavoro attraverso
un reclutamento contrassegnato, anche per gli insegnanti, da criteri
oggettivi di professionalità. La scuola inoltre, nel “rispetto della
persona” (articolo 32), deve riconoscere le diversità di ogni persona,
facendone ricchezze da valorizzare senza emarginare ed escludere gli
individui ma aiutandoli a crescere nel riguardo della propria sfera
sessuale, religiosa e culturale. “La nostra Costituzione è una signora
che ha sessant'anni, ma che presenta assai più valori giovani che
rughe. D'altronde, come sappiamo, si possono ben togliere le rughe dal
volto di una bella signora. E questo credo che dobbiamo farlo.
L'importante è che rimangano intatti, conosciuti e amati, i suoi
lineamenti fondamentali, quelli che hanno fatto della nostra
Repubblica una democrazia, una scuola e un presidio di libertà”: lo ha
detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo scorso 19
dicembre, durante la cerimonia di presentazione del “Quaderno della
Costituzione” Il “Quaderno della Costituzione”, che sarà consegnato
nelle scuole nell’ambito del progetto “Il Quotidiano in classe”, è
stato preparato dall’Osservatorio Permanente Giovani Editori, guidato
da Andrea Ceccarini, con il patrocinio della Presidenza della
Repubblica e del ministero della Pubblica Istruzione e serve agli
studenti italiani per familiarizzare maggiormente con la Costituzione.
Oltre ad essere arricchito da disegni eseguiti da alunni di ogni
ordine e grado della scuola italiana, il “Quaderno della Costituzione”
nelle pagine conclusive riporta schemi di giochi didattici. |