Ispettori o vigilantes?
da
Tuttoscuola, 11 febbraio 2008
La lettura del bando per 145 posti di ispettore (dirigente tecnico) -
attesissimo visto che l’ultimo concorso si tenne quasi vent’anni fa -
riserva qualche sorpresa, e sta già suscitando alcune polemiche.
L’elenco delle conoscenze richieste in campo giuridico sembra far
inclinare le funzioni dei futuri ispettori più verso la dimensione del
controllo, da parte dell’Amministrazione, della legittimità dei
comportamenti e delle procedure che verso il supporto tecnico alle
scuole e agli insegnanti impegnati nell’innovazione educativa.
All’aspirante ispettore si chiede di dimostrare la conoscenza dei
seguenti "diritti" (riportiamo l’elenco previsto per il colloquio):
"diritto costituzionale, diritto civile e diritto processuale civile,
con particolare riguardo al rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti
ed alla giurisdizione del giudice ordinario in materia di controversie
di lavoro, diritto penale e procedura penale, con particolare riguardo
ai delitti contro la P.A., diritto dell’Unione Europea, normativa sul
M.P.I., scienza dell’amministrazione, scienza della comunicazione, con
particolare riguardo alla comunicazione istituzionale".
Naturalmente, come in passato, vengono richieste anche conoscenze di
tipo psicopedagogico e disciplinare, ma l’accento sembra cadere su
quelle giuridiche, quasi che l’Amministrazione intendesse in qualche
modo esercitare un ruolo di vigilanza sull’attività delle scuole, e
volesse in qualche misura controllare l’ambito e le modalità di
esercizio dell’autonomia da parte di queste ultime. Più, forse, dal
punto di vista della legittimità, che da quello dell’efficacia.
Il che induce un noto ex ispettore come Maurizio Tiriticco a dire che
"questo concorso sembra fatto su misura più per dei fedeli vigilantes
che per degli ispettori a tutto tondo!".