Tra le mete preferite Spagna, Praga, Sicilia e
Roma. Dimezzate le visite a Napoli
Ma i docenti accusano: "Una responsabilità enorme per una paga
vergognosa"
Marzo, tutti in gita scolastica.
Tre milioni di studenti in viaggio.
Daniele Semeraro la Repubblica
del 19.2.2008
ROMA - I viaggi
d'istruzione, le "gite", come sono più comunemente chiamati, tanto
attesi sono arrivati. Tanto attesi dagli studenti, decisamente meno -
a leggere le indagini - dai docenti, spesso sottoposti a controlli
massacranti, costretti a non dormire la notte e con rimborsi irrisori.
Le gite riguardano da vicino oltre il cinquanta per cento degli
studenti italiani, la maggior parte dei quali si appresta a partire
proprio nelle prossime settimane: marzo, infatti, sembra essere il
periodo prediletto per allontanarsi per qualche giorno dalle quattro
mura della propria scuola. Nel 2007 si sono mossi in media 2,7 milioni
di studenti pari a un totale di circa 130mila classi, con un giro di
affari che supera i 350 milioni di euro.
Le
statistiche.
Secondo un'indagine svolta su un campione di oltre 360 istituti
scolastici superiori di secondo grado dall'Osservatorio sul turismo
scolastico del Touring Club Italiano, la gita scolastica si conferma
un appuntamento al quale non rinuncia oltre la metà delle classi
italiane e più di due terzi degli studenti. Il periodo dell'anno in
cui si concentrano maggiormente le partenze, dicevamo, è il mese di
marzo (oltre la metà delle gite), cui seguono aprile, febbraio e
maggio. Un dato, spiegano gli esperti del Touring, che se confrontato
con quelli del 1999 fa emergere "una tendenza alla
destagionalizzazione delle partenze: nel 1999, infatti, le partenze
tra marzo e aprile si attestavano all'84 per cento del totale, mentre
nel 2007 sono al 77,8 per cento".
Le mete.
Parigi o luoghi manzoniani? Praga o la Grecia? La meta preferita,
ovviamente, rimane l'estero, con oltre il 51 per cento delle partenze
e con la Spagna al primo posto tra i paesi più gettonati: lì si
concentra circa un quarto dei viaggi. A seguire, Francia, Repubblica
Ceca e Germania. Tra le città, preferite Barcellona, Praga, Parigi e a
sorpresa da qualche anno anche Berlino. In Italia, che pure ha tante
meraviglie da scoprire, la regione preferita per i viaggi è la
Sicilia, seguita da Lazio, Veneto e Toscana; tra le città, a
stravincere è Roma, seguita da Firenze, Venezia e Napoli. A tal
proposito, quest'anno a causa dell'emergenza rifiuti in Campania a
perdere turisti sarà proprio il capoluogo partenopeo: "Non sono
disponibili ancora i dati definitivi - spiegano dall'Unione
Industriali di Napoli - ma secondo quanto ci riferiscono le principali
strutture ricettive della città durante la primavera dovremmo avere
una perdita di clienti pari a circa il cinquanta per cento".
Calabria, Molise e Abruzzo, poi, sono regioni che non sono state
indicate come meta principale di un viaggio d'istruzione con
pernottamento: "Un dato che ci sorprende - spiegano dal Touring Club -
considerato che Calabria e Abruzzo hanno risorse ambientali coerenti
con gli obiettivi didattici e formativi di un viaggio scolastico".
Mezzi di trasporto, durata e costi del viaggio. Il mezzo di trasporto
più gettonato è senza dubbio il pullman (72,6 per cento), pratico per
spostarsi anche una volta arrivati a destinazione, seguito dall'aereo,
utilizzato quasi esclusivamente per i viaggi all'estero. Tra le
strutture ricettive l'hotel fa la parte del leone, mentre la durata
media del viaggio è di 3,1 pernottamenti in Italia e 4,9 all'estero. I
costi, solitamente il punto più dolente soprattutto per i genitori, lo
scorso anno si sono attestati mediamente sui 267 euro per studente
(nel 2005 il prezzo medio speso dagli studenti italiani era di 259
euro).
Episodi
negativi.
Il 17,6 per cento degli
insegnanti intervistati ha segnalato che nel viaggio d'istruzione cui
ha partecipato si è verificato un evento considerato negativo. Evento
che si presenta più spesso nei viaggi all'estero (quasi il 20 per
cento del totale) che in Italia (15,5 per cento). Gli eventi più
segnalati riguardano la sistemazione alberghiera (servizio o pulizia
scadenti, eccessiva distanza dal centro cittadino, isolamento), furti,
infortuni agli studenti e problemi organizzativi in generale. Disguidi
piccoli e grandi, che se sommati alle responsabilità che i docenti
devono addossarsi per tutta la durata del viaggio, stanno portando
ultimamente molti professori a negare la propria disponibilità ad
accompagnare le classi in gita.
"I ragazzi ormai - spiega un docente di un liceo classico romano -
intendono la gita scolastica come occasione di puro divertimento, di
sballo, più che di arricchimento culturale. Capita sempre più spesso
che si parta con il presupposto di non dormire la notte, e nella mia
esperienza ho avuto alunni che sono stati capaci di non dormire anche
per quattro notti di seguito, con il risultato che di giorno andavano
in giro come 'zombie' senza seguire le spiegazioni. È capitato molto
spesso, a me come a tanti miei altri colleghi - continua il docente -
di aver dovuto soccorrere studenti ubriachi che si sono sentiti male,
di essere stata richiamata e umiliata dai portieri d'albergo, di aver
passato intere notti 'in bianco'. Il tutto per cosa? Per una
responsabilità di 24 ore su 24 con una diaria vergognosa e offensiva".
In effetti, facendo un po' di ricerche non mancano racconti di
alberghi che sono andati a fuoco a causa di ragazzi disattenti che
fumavano nelle camere, di studenti portati all'ospedale per aver
mischiato alcol e sostanze stupefacenti, di ambasciate mobilitate nel
bel mezzo della notte per cercare questo o quel ragazzo "evaso" dalla
finestra dell'albergo, per non parlare, ovviamente, di casi molto più
gravi.
Cosa, infine, si potrebbe migliorare? Secondo la ricerca
dell'Osservatorio sul turismo scolastico del Tci sicuramente la
preparazione degli studenti, che in molti casi si rivela abbastanza
scarsa. A seguire, le pratiche di co-finanziamento e le agevolazioni
economiche per le famiglie, i rapporti con le agenzie, il numero di
studenti che viaggiano insieme (spesso considerato troppo elevato).
"Tra le proposte più interessanti - spiegano ancora i ricercatori -
alcuni insegnanti rilevano l'opportunità di impostare il viaggio
d'istruzione non solo sul 'visitare e osservare', ma anche sul 'fare',
impegnando gli studenti in attività che li aiutino a prendere
consapevolezza di cosa significhi un turismo responsabile e attento a
non generare impatti negativi sul territorio".
Classe
turistica.
Proprio a proposito del turismo scolastico, il Touring Club Italiano
in collaborazione con il ministero della Pubblica Istruzione ripropone
anche quest'anno il concorso "Classe turistica - Festival del Turismo
scolastico", con l'obiettivo di selezionare i migliori elaborati
inviati dalle classi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta
Italia sul tema, ovviamente, del viaggio d'istruzione. Il concorso,
riservato alle prime quattro classi delle scuole superiori, prevede la
realizzazione di elaborati di ogni genere, dai racconti e i diari di
viaggio a guide, da libri fotografici a reportage, da disegni a spot o
corti cinematografici. Un appuntamento che lo scorso anno ha visto
circa 700 classi iscritte, per un totale di 14mila studenti e duemila
insegnanti.