Il decreto firmato dal ministro della Pubblica
istruzione
Il massimo della spesa: 1.490 euro ai licei, 913 ai professionali
Stabilito un tetto ai libri di testo
dai 900 ai 1500 per le superiori.
Ogni singola classe di ogni singolo corso di
studi avrà limiti di spesa differenti
Fioroni: Aiutare le famiglie e conciliare l'aspetto economico con
quello qualitativo
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 25.2.2008
ROMA - Il governo Prodi
dà un taglio alla spesa per i libri di testo della scuola superiore.
E' la prima volta in assoluto che nell'istruzione italiana vengono
introdotti "tetti" di spesa per la dotazione libraria nella scuola
secondaria di secondo grado. Gli unici finora conosciuti dalle
famiglie riguardano la scuola media e l'elementare.
Il provvedimento entrerà in vigore nell'anno scolastico 2008/2009 e
prevede un limite di spesa per tutte le classi della scuola superiore.
Una notizia che sarà certamente accolta con soddisfazione dalle
famiglie che ogni anno a settembre, spesso, devono confrontarsi con un
vero e proprio salasso. E per gli insegnanti nelle prossime settimane
il compito di far quadrare i conti nell'annuale appuntamento con
l'adozione dei libri di testo.
"Si tratta di una innovazione - dichiara il ministro della Pubblica
istruzione, Giuseppe Fioroni - che viene incontro ai circa 2 milioni e
600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che
potrà consentire alle loro famiglie di contenere, almeno in parte, le
spese per l'istruzione dei propri figli". Un atto concreto per
rispondere all'allarme che viene dalle famiglie alle prese con bilanci
sempre più risicati. "Il decreto prevede per ogni anno di corso e per
ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione
libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte".
Si va da un massimo di 370 euro per gli studenti del terzo anno del
liceo classico i 120/140 euro per la quinta classe degli istituti
professionali. "Alla luce del monitoraggio effettuato quest'anno -
continua il ministro - il 40 per cento delle classi delle scuole
superiori italiane dovrà abbassare l'importo complessivo della spesa
per i libri".
Ecco alcuni esempi. Al primo anno del liceo classico la spesa per i
libri di testo non dovrà superare i 320 euro e al terzo, appunto, 370
euro. Nel resto delle classi si viaggia su livelli inferiori. Per
quasi tutti gli indirizzi della scuola superiore, sono le prime e le
terze classi che richiedono i maggiori sforzi per mamme e papà. I
ragazzi che hanno optato per il liceo scientifico costeranno meno ai
genitori: 305 euro in prima e 310 in terza. In totale, per l'intero
quinquennio, la spesa prevista si aggira in media attorno ai 1.100
euro. Con un massimo per il liceo classico (1.490 euro) e un minimo
per l'istituto professionale per l'Industria e l'artigianato: la cui
spesa per l'intero quinquennio non dovrebbe superare gli 835 euro.
Ovviamente nei tetti non sono conteggiati i dizionari e gli atlanti
geografici, non obbligatori, che fanno lievitare la spesa. Ma il
ministro avverte. "E' stato attivato un sistema di rilevazione delle
adozioni dei libri di testo, in modo tale da poter tempestivamente
controllare gli eventuali sforamenti dei limiti di spesa da parte
delle scuole. Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà
tempestivamente contestato alle scuole inadempienti".
La
tabella allegata al decreto di soli tre articoli pubblicato
poche ore fa riguarda i cosiddetti corsi ordinari. Per le classi
sperimentali, i Consigli di classe potranno superare i tetti fissati
dal ministero al massimo del 10 per cento. Ma dovranno "adeguatamente
motivare la scelta". Prendendo in considerazione i dati di quest'anno,
in base alle nuove disposizioni, le famiglie con i figli che
frequenteranno il primo anno del liceo classico dovrebbero potere
risparmiare una cifra che può raggiungere anche i 50/70 euro. Risparmi
decisamente più contenuti, dell'ordine di 10/30 euro, per i licei
scientifici, gli istituti tecnici e i professionali. Per le famiglie
in difficoltà (con un reddito massimo di 15 mila euro annui) è
prevista la gratuità parziale dei libri introdotta dalla Finanziaria
2007 per il biennio.