Decreto "milleproroghe"/2.
Come (non) promuovere la meritocrazia.

da TuttoscuolaNEWS, N. 328, 25 febbraio 2008

 

Il decreto mille proroghe stabilisce all'art. 24-quinquies: "... le graduatorie dei suddetti concorsi (Corso concorso ordinario a dirigente scolastico e corso concorso di formazione riservato ai presidi incaricati) sono trasformate in graduatorie ad esaurimento".

Tradotto in termini più chiari significa che si garantisce la nomina a dirigente scolastico di tutti gli idonei dei recenti concorsi a dirigenti (basta solo un pò di pazienza), sui quali é piovuta una pluralità di sanatorie nel corso della legislatura appena conclusa.

Ma é proprio questo il rigore che serve alla scuola, il modo migliore per selezionare il merito? Per dare certezza che il merito prevalga occorre una modifica dei criteri che ancora oggi re-golano assunzioni e promozioni. Purtroppo ancora una volta gli auspici del ministro Fioro-ni, e non solo, di porre fine ad un sistema incapace di riconoscere il merito, sono stati contraddetti dai comportamenti legislativi del Parlamento. Si soggiace alle pressioni di parte e non si riesce a cogliere e favorire l'interesse generale. Ci stiamo abituando ad "un equilibrio cattivo" che, facendo comodo a tanti, ha forti connotati di robustezza.

La promozione della cultura del rigore e del merito non deve essere considerata una pratica antipopolare, ma uno strumento di tutela nei confronti dei docenti, soprattutto dei molti che fanno bene il loro lavoro. Tanto più quando si tratta di selezionare per una funzione impor-tante (dirigere una scuola) per l'istruzione, per il Paese, per i cittadini.