Bastico, nessuna intesa
sulle "sezioni primavera".
La Stampa del
29.2.2008
ROMA
Intesa non raggiunta in Conferenza Unificata sulle “Sezioni
primavera”. Lo dichiara il viceministro alla Pubblica Istruzione
Mariangela Bastico, secondo la quale «è grave bloccare un servizio
cruciale per le famiglie».
Il viceministro, commentando la decisione della Regione Lombardia di
opporsi al rifinanziamento per il 2008/2009 delle 1.311 “sezioni
primavera” già avviate sperimentalmente nell’anno scolastico
2007/2008, rileva infatti come sia «grave che si cerchi di impedire il
proseguimento di una positiva sperimentazione di un servizio educativo
per quasi 20 mila bambini dai 2 ai 3 anni, servizio su cui si è avuto
da subito un alto e diffuso gradimento da parte delle famiglie e dei
soggetti gestori».
Le sezioni primavera, si ricorda in una nota di viale Trastevere, sono
un servizio educativo sperimentale integrativo dell’offerta degli
asili nido e della scuola dell’infanzia, finanziate con risorse
nazionali e integrate a livello locale da risorse comunali, delle
famiglie e regionali (in quattro Regioni: Molise, Lazio, Toscana e
Liguria).
Il primo anno di sperimentazione ha registrato un altissimo numero di
progetti presentati (oltre 2.800) e finanziati (1.311) in tutte le
province italiane, un elevato numero di bambini iscritti (19.661),
nonché il generale buon funzionamento della sperimentazione. Secondo
Bastico, ciò dimostra che «il progetto ha colto importanti bisogni
educativi dei bambini e delle famiglie, molto diffusi in ogni
territorio, nelle grandi città come nei piccoli Comuni» e proprio per
questo «il ministero della Pubblica Istruzione - continua il
viceministro - ha incrementato le proprie risorse dedicate al
progetto, passando dai 10 milioni di euro del 2007 ai 19 milioni del
2008 e il ministero della Famiglia ha confermato il proprio
finanziamento di 10 milioni di euro».
Continuare la sperimentazione, dunque, rileva il viceministro, «è
necessario e a ciò sono destinate le risorse nazionali, per valutare
gli elementi di qualità e di criticità del servizio, al fine di
decidere per il futuro se consolidarlo ovvero concludere
l’esperienza»: il proseguimento della sperimentazione per un altro
anno comporta la proroga dell’accordo sancito lo scorso anno in
Conferenza Unificata, mantenendone inalterate le modalità, il numero
delle sezioni attivate e i requisiti di qualità. Bastico spiega dunque
che «è proprio questa proroga che non ha ottenuto il consenso della
Regione Lombardia» e aggiunge: «mi auguro che non sia proprio l’alto
gradimento dimostrato dalle famiglie, dalle scuole, dai sindaci la
causa del veto della Regione Lombardia».
Il ministero della Pubblica Istruzione, «a fronte del parere espresso
dalla larghissima maggioranza delle Regioni e dai rappresentanti dei
Comuni e delle Province - si legge ancora nella nota - valuterà tutti
i percorsi giuridici consentiti dalla legge, per mantenere
l’operatività del progetto e per garantire le risorse e le sicurezze
necessarie alle scuole statali, paritarie e comunali affinchè possano
raccogliere le iscrizioni in tempi rapidi e certi».
«Per noi - conclude Bastico - la priorità è la risposta alle esigenze
educative dei bambini e delle famiglie».