Marcia indietro della Moratti da Tuttoscuola, 11 febbraio 2008
Nei giorni scorsi anche Tuttoscuola aveva inizialmente ripreso notizie di agenzia che parlavano di ripensamento del sindaco Moratti sull’esclusione dei figli dei clandestini dalle scuole materne comunali. Una rapida verifica presso il Comune di Milano per avere maggiori dettagli sul dietrofront ci ha consentito, però, di accertare che la notizia era destituita di fondamento. Una agenzia di stampa aveva riportato stralci della risposta del 18 gennaio scorso con cui Milano respingeva le accuse ministeriali e si limitava soltanto a rivedere un altro aspetto della contestazione, relativo agli anticipi di iscrizione a favore dei nati entro il 30 aprile. E a quella lettera l’Amministrazione scolastica aveva già replicato avviando la procedura di revoca della parità scolastica (a decorrere dal settembre prossimo). Notizia vecchia, dunque, e comunque male interpretata, perché la Moratti non ha fatto proprio alcuna marcia indietro. Se le famiglie clandestine non regolarizzeranno la loro posizione entro il prossimo 29 febbraio, le domande di iscrizione dei loro figli saranno annullate. In tutta questa vicenda che rischia di diventare ora motivo di scontro in campagna elettorale c’è un fatto che sembra fortemente contraddittorio. Le 170 scuole dell’infanzia comunali di Milano accolgono attualmente circa 5 mila bambini con cittadinanza non italiana (il 22% del totale); tra questi vi sono anche figli di clandestini in percentuale non trascurabile (circa il 7%), accolti grazie alla segnalazione e all’intervento del Servizio sociale del Comune.
Se questo è già avvenuto per l’anno in corso, perché non prevederlo
anche per il prossimo anno scolastico nei confronti dei nuovi iscritti
con genitori non in regola? Questo sì che sarebbe l’auspicato passo
indietro coerente con la tradizione di solidarietà del Comune di
Milano. |