Un elenco di 162 docenti definiti "la lobby filo
israeliana degli atenei italiani" Nel novembre scorso la prima
pubblicazione, con un attacco alla Montalcini
Sul web la lista nera dei prof ebrei Amato:
violati diritto e civiltà.
Oscurato il blog, è caccia all'autore: "Lo
prenderemo" .
Paola Coppola, Gabriele Isman, la Repubblica
del 9.2.2008
ROMA - L'odio antisemita
prende la forma di una "lista nera" pubblicata su Internet con nomi e
cognomi di 162 professori universitari accusati di «fare lobby a
favore dei sionisti». La Sapienza torna nel mirino, accusata di essere
«un'istituzione pubblica statale strumentalizzata da una minoranza
etnica ideologizzata culturalmente e politicamente solidale a una
entità politica extranazionale, come Israele».
Il provider, dopo la denuncia del caso, ha deciso di oscurare il blog.
Ora sarà l'autorità giudiziaria a configurare il tipo di reato da
perseguire. Oltre alla diffamazione e alla calunnia potrebbe agire per
violazione delle norme in materia di discriminazione etnica o
religiosa. «Mi auguro - ha detto il ministro dell'Interno, Giuliano
Amato - che l'indagine sia approfondita e rapida. Quello che ho letto
viola i principi della nostra civiltà e del nostro diritto».
Un delirio di parole, con riferimenti confusi e imprecisi affidati a
un blog, ospitato sulla piattaforma "ilcannocchiale. it", a firma
"H5N1", sigla del virus dell'aviaria. L'elenco di nomi, pubblicato lo
scorso 16 gennaio, è stato copiato frettolosamente da una petizione
pubblica promossa dall'Unione delle comunità ebraiche italiane e dalla
comunità romana nel maggio 2005 contro il boicottaggio nelle
università inglesi nei confronti di docenti ebrei: la fretta ha fatto
dimenticare al blogger i nomi dei promotori della petizione, l'ex
presidente dell'Ucei Amos Luzzatto e il professor David Meghnagi. Tra
le personalità citate, docenti ebrei e non, con cattedre in tutta
Italia e non soltanto nell'ateneo romano. Un precedente elenco sullo
stesso sito datato novembre 2007 contiene meno nomi e accusa Rita Levi
Montalcini «la vecchia baronessa delle università italiane» di essersi
iscritta alla comunità ebraica di Roma e di essere «a capo del sistema
che garantisce a Israele gli aggiornamenti continui sulle ricerche
scientifiche prodotte nelle nostre università».
Comunità che ieri ha chiesto al ministro dell'Università e della
ricerca e agli atenei di costituirsi parte civile «per bloccare un
cancro che può espandersi e colpire chiunque», come dice il portavoce
della comunità Riccardo Pacifici che ha presentato denuncia alla
polizia postale. «Quel blog è solo la punta di un iceberg - dice il
rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni - . Anche in questi giorni, nei
commenti agli articoli che le reazioni di noi rabbini alle novità nel
messale cattolico si trovano una quantità spaventosa di riferimenti
antisemiti con tanto di rimandi ad altri siti». «Non è la prima volta
che su Internet vengono scritti nomi e cognomi di cittadini ebrei. La
Rete è ormai il veicolo principale per la diffusione dell'odio
antisemita», denuncia Alessandro Ruben, presidente dell'Antidefamation
League in Italia.
«È un evento inquietante, al limite della follia - dice Anna Foa,
docente di Storia moderna alla Sapienza, presente nell'elenco - . Una
lista di nomi, slogan antisemiti: si tratta di un salto di qualità che
sinceramente spaventa».
Solidarietà ai docenti e unanime condanna del blog dal mondo
dell'università e dalla politica. «È un inaccettabile atto di
intolleranza» per il rettore de La Sapienza, Renato Guarini. Che
denuncia: «L'antisemitismo e ogni forma di discriminazione razziale e
culturale è in antitesi con valori e missione dell'ateneo» e, con il
rettore di Tor Vergata, Alessandro Finazzi Agrò, chiede di individuare
al più presto l'autore per evitare che il clima d'odio faccia
proseliti tra i più giovani. Guido Fabiani, rettore di RomaTre,
definisce l'università «un presidio di democrazia e il luogo in cui
l'intolleranza deve essere bandita» e si dice preoccupato «per gli
atteggiamenti di intolleranza che emergono nel Paese». Il leader del
Pd, Walter Veltroni, avverte che «chiunque voglia ripercorrere la
strada dell'antisemitismo si scontrerà con l'opposizione e la ripulsa
degli italiani», mentre il ministro dell'Università, Fabio Mussi,
annuncia che il dicastero si costituirà parte civile contro gli autori
della lista.