SCUOLA & GIOVANI
Cosa rischia di naufragare dei piani avviati per famiglie e docenti
Il punto sui prossimi mesi con il viceministro Bastico. Allarme
precari
Carolibri, tempo pieno, assunzioni
La scuola e l'incubo della crisi.
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 2.2.2008
Assunzioni a rischio,
"sezioni primavera" in pericolo e tempo pieno di nuovo in salita. E
ancora. Nessun limite di spesa per i libri del superiore, riforma
degli istituti tecnici e professionali al palo, corsi di recupero in
Italiano e Matematica alla scuola media in alto mare e incubo Tarsu
(la tassa sui rifiuti) che torna a colpire le casse delle scuole. In
questi giorni di crisi politica, la scuola italiana sta vivendo
momenti di confusione. Per alcuni di angoscia. Tra riforme completate,
avviate o solo annunciate cosa cambia nel mondo dell'istruzione
nostrana con la crisi politica?
Due le prospettive: un governo guidato dal presidente del Senato,
Franco Marini, con il compito di varare la riforma elettorale prima
dei referendum o le elezioni anticipate. Di tutto quello che in 20
mesi ha messo in cantiere il governo Prodi per la scuola cosa ne sarà?
A fare il punto della situazione ci aiuta Mariangela Bastico, vice
ministro della Pubblica istruzione.
Piano
triennale immissioni in ruolo.
Che fine faranno le 120 mila assunzioni che il governo Prodi avrebbe
dovuto disporre nel 2008 e nel 2009? E' forse uno dei temi che sta più
a cuore ai 220 mila precari della scuola in attesa da anni di una
sistemazione. Dopo le 60 mila immissioni in ruolo effettuate nel 2007,
tutti se ne aspettavano altrettante per quest'anno. Ma non è detto che
ci saranno. "Essendo già previste dalla Finanziaria del 2007, anche un
governo guidato dal presidente Marini potrebbe autorizzarle", spiega
la Bastico. Stesso discorso se si dovesse andare alle elezioni
anticipate col governo Prodi in carica per "l'ordinaria
amministrazione". E se per le 60 mila assunzioni relative al 2008
procedendo in tutta fretta non tutte le speranze sono perdute "quelle
del 2009 - aggiunge il viceministro - saranno di competenza del nuovo
governo". Insomma, nessuna certezza.
Stabilizzazione organici di sostegno.
La crisi politica rischia di infrangere il sogno di migliaia di
precari di sostegno. "Si tratta di una situazione piuttosto
complessa", ammette la Bastico. La Finanziaria 2008 ha previsto la
stabilizzazione, leggasi assunzione, in tre anni del 70 per cento
degli attuali insegnanti di sostegno: qualcosa come 15 mila assunzioni
di cui la scuola ha bisogno per dare continuità didattica agli alunni
più deboli. A questo punto, tutto resta sub judice.
Tempo
pieno, sostegno ai disabili e integrazione dei minori stranieri.
Il rilancio del tempo pieno (dalle 8 alle 16) alla scuola elementare,
così come il maggiore impulso al sostegno dei disabili e
all'integrazione dei minori stranieri sono contenuti in un piano
triennale. "A prescindere dai finanziamenti - spiega l'inquilina di
viale Trastevere - era tutto predisposto in una logica di piano
triennale con il coinvolgimento degli enti locali. A questo punto si
può pensare solo all'anno in corso".
Sezioni
Primavera.
Rischia di naufragare
una delle esperienze più innovative nel campo della scuola avanzate
dal governo Prodi. "Anche questo è un argomento delicatissimo: per il
2008 abbiamo stanziato 20 milioni di euro, ma occorre la
collaborazione degli enti locali", dice la Bastico. La possibilità che
hanno avuto nel 2007/2008 le famiglie di 22 mila bambini di età
compresa fra i 24 e i 36 mesi, in quanto sperimentale, potrebbe
interrompersi.
Reclutamento docenti e dirigenti scolastici.
"Alcune innovazioni sul reclutamento dei dirigenti scolastici erano
contenute nel disegno di legge Norme urgenti che doveva andare al
Senato", spiega il vice di Fioroni. Resta, invece, in alto mare
l'annosa questione del reclutamento degli insegnanti. Per avere prof
più giovani e preparati occorrerà aspettare.
Corsi di
recupero alla media.
Dopo la recente debacle evidenziata dall'indagine Ocse-Pisa 2006 il
ministro ha annunciato l'attivazione di corsi di sostegno per i
ragazzini della prima media in Italiano e Matematica. Una
sperimentazione che con tutta probabilità salterà.
Tetti di
spesa per i libri di testo al superiore.
E' forse uno dei provvedimenti più attesi dalle famiglie che fra pochi
mesi saranno sottoposti all'annuale "salasso". Il ministero stava
predisponendo un decreto che fissa i tetti di spesa alla scuola
superiore. Spesa per l'intera dotazione libraria che quest'anno per
una prima classe ha toccato quota 700 euro. Ma del provvedimento
ancora non c'è traccia.
Tarsu.
Dopo una lunghissima battaglia, dirigenti scolastici e
segretari, erano (quasi) riusciti a ottenere lo sgravio di una tassa
che pesa moltissimo sui bilanci scolastici. Nel Ddl "norme urgenti"
per la tassa sui rifiuti 2008 è previsto un finanziamento diretto ai
comuni da parte dello stato e un regime forfetario per pagare il
pauroso debito pregresso accumulato dalle scuole. Con lo scioglimento
delle Camere le scuole saranno costrette a mettere mani al portafogli.
Edilizia
scolastica.
"I 100 milioni - fa sapere la Bastico - relativi al 2008 saranno
probabilmente erogati. Quelli del 2009 saranno di competenza del
prossimo governo".
Riforme
a metà.
Resta in mezzo al guado la riforma per il potenziamento degli istituti
tecnici e professionali, richiesta a gran voce dagli industriali. Così
come i cosiddetti Poli tecnico-professionali che dovrebbero attivare
gli enti locali. Stesso discorso sul longlife learning (apprendimento
lungo tutto l'arco della vita) fortemente richiesto dall'Ue e, anche
se un po' più avanti, la riorganizzazione dell'Istruzione degli adulti
e dell'Istruzione e formazione tecnica superiore (l'ex Ifts).
In
vigore.
Definitivamente approvate le norme sugli esami di stato, quelle sul
recupero dei debiti (i cosiddetti esami di riparazione), le Nuove
indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione (scuola
dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado), lo snellimento
delle sanzioni disciplinari per il personale della scuola e
l'elevamento dell'obbligo di istruzione a 16 anni.
Il
giudizio.
"La scuola - commenta il viceministro, Mariangela Bastico - ha bisogno
di tempi lunghi e non è possibile pensare a continui stop and go.
Personalmente credo che l'intero pacchetto di riforme avviate debba
andare a compimento per ridare serenità alla scuola. Ma sono
fortemente preoccupata per eventuali sterzate che danneggerebbero,
oltre che il personale, prima di tutto gli alunni e le famiglie".