Non superi il debito?
Verrai inserito in classi già formate.
Così il ministero previene sdoppiamenti e spese
eccessive a settembre
La Stampa del
6.2.2008
ROMA
Gli studenti della scuola superiore che durante l’estate non
riusciranno a recuperare il debito verranno automaticamente bocciati
ed inseriti nelle classi già formate fino ad un massimo di 31 alunni
complessivi: è quanto ha deciso il ministero della Pubblica Istruzione
per evitare che un eventuale alto tasso di bocciati a seguito delle
verifiche estive possa produrre nuove classi inaspettate un
conseguente eccessivo aumento di spesa.
La creazione di ogni nuova classe comporta, infatti, la necessità di
assumere a settembre diversi docenti oppure di assegnare le ore in più
a quelli già di ruolo. Considerando che il nuovo sistema dei debiti
formativi (introdotto dal ministro Fioroni per tamponare l’altissimo
numero di studenti che non recuperavano mai le lacune,) è al primo
anno di attuazione non è possibile fare previsioni.
A preoccupare il ministero è stato l’alto numero di studenti coinvolti
nel fenomeno debiti: solo in matematica più di 4 su 10 hanno infatti
un’insufficienza «cronica», che tradotto in numeri significa circa un
milione di studenti alle prese con corsi e verifiche su equazioni e
derivate.
Viale Trastevere ha voluto così premunirsi, includendo la norma di
tetto minimo di 31 alunni per lo sdoppiamento delle classi, nella
stessa circolare che regola le disposizioni sulle modalità di
costituzione delle classi e degli organici per il prossimo anno
scolastico.
«In presenza di alunni che non hanno saldato il debito - si legge
nella circolare n. 19, già inviata ai direttori degli Uffici
scolastici regionali - non si procede comunque all’istituzione o allo
sdoppiamento delle classi qualora il numero degli alunni per classe
non superi le 31 unità».
L’inserimento degli alunni bocciati a settembre in classi già formate
rientra nel piano di contenimento della spesa fissato dalla legge
finanziaria per il 2008: si tratta di 11 mila posti in meno, di cui
10.000 insegnanti e 1.000 Ata. La circolare n. 19 contiene anche il
decreto interministeriale che dà attuazione a questi obiettivi.
Complessivamente, la restrizione degli organici non riguarderà tutte
le regioni, anzi, in alcuni casi il numero delle cattedre subirà anche
qualche incremento, come nel caso dell’Emilia-Romagna (+964 posti),
della Lombardia (+911), della Toscana (+675), del Veneto (+310) e del
Piemonte (+207).
Al Sud però i tagli saranno davvero pesanti: dalle tabelle fornite dal
ministero della PI risultano - 2.373 posti in Campania, - 1.727 in
Sicilia, - 1.195 in Calabria, - 988 in Puglia e - 941 in Calabria. In
controtendenza, invece, l’organico di diritto dei docenti di sostegno,
che aumenterà di almeno 5 mila insegnanti.
Non tutti gli ordini scolastici subiranno decrementi: nelle scuole
dell’infanzia vi saranno, anzi, 700 docenti in più; anche alle
elementari (a differenza di quanto inizialmente detto da fonti
sindacali) ci sarà un lieve incremento, pari a 300 posti. Confermato,
invece, il taglio di alcune migliaia di cattedre alle superiori, che
viale Trastevere non vuole appunto vanificare con la formazione di
classi in extremis per l’alto numero di bocciati a settembre.
Nei prossimi giorni verrà inoltre avviato un confronto tra il
ministero e i sindacati per l’attuazione dell’altra disposizione della
finanziaria che prevede in circa 10 province la sperimentazione
dell’organico “funzionale”, di una autonomia rafforzata delle
istituzioni scolastiche e di un più sistematico coordinamento con le
politiche delle regioni e degli enti locali.