Crisi di governo.
L’eredità di Fioroni.
da
Tuttoscuola, 5 febbraio 2008
Il
bilancio dell’attività svolta, a volte con ritmi frenetici, dal
ministro Fioroni è nel complesso abbastanza consistente: si va dalle
nuove norme sugli esami di Stato a quelle sul recupero dei debiti,
dalle modifiche "cacciavitesche", ma spesso rilevanti, alla riforma
Moratti - si pensi all’obbligo di istruzione decennale e alla
soppressione dei licei tecnologico ed economico - alle disposizioni
contro il bullismo e i prof "fannulloni".
Ma con la crisi politica in atto un certo numero di operazioni avviate
da Fioroni rischiano di non potersi concludere, o di entrare in una
zona d’ombra fatta di incertezze e di possibili cambi di direzione da
parte di chi si troverà a gestire l’eredità dell’attuale ministro
nella prossima legislatura, sempre che non sia lo stesso Fioroni a
subentrare a se stesso, se si formerà di nuovo un governo di
centro-sinistra.
Ma anche in quest’ultimo caso non mancherebbero le difficoltà,
soprattutto sul versante economico. Non è certo, per esempio, il
destino delle 120 mila assunzioni previste dall'attuale governo per il
2008 e il 2009, anche se erano contemplate dalla Finanziaria del 2007.
Per l’attuazione occorrerà un decreto del futuro ministro
dell’economia che potrebbe non confermare tale scelta.
Il quadro macroeconomico il cui si muove il nostro Paese non è affatto
rassicurante, e certamente la crisi di governo non ha migliorato la
situazione.
Un discorso analogo si può fare per altre categorie, come gli
insegnanti di sostegno, e per altre operazioni programmate su scala
pluriennale, come gli interventi per lo sviluppo del tempo pieno e per
l’integrazione degli alunni stranieri.