Una nota del comune. Dal prossimo anno le scuole
di infanzia
accoglieranno tutti i bambini. Anche gli stranieri irregolari
Milano, sugli asili il caso è chiuso.
La Moratti fa marcia indietro.
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 7.2.2008
ROMA - Sull'iscrizione
dei piccoli clandestini nelle materne milanesi la Moratti fa dietro
front. Il prossimo anno scolastico, nelle 170 scuole dell'infanzia
comunali saranno accolti tutti i bambini, regolari e irregolari. Lo ha
confermato ieri sera in commissione Educazione l'assessore alla Scuola
del comune di Milano, Mariolina Moioli. "Ho dato indicazione ai poli
di iscrizione - ha spiegato l'assessore della giunta Moratti - di
accogliere tutte le domande dei genitori. Dopo il 29 febbraio verrà
stilata la graduatoria, a quel punto verranno assegnati i posti,
quindi verificheremo le possibilità di accogliere tutti i bambini
stranieri in posizione di irregolarità".
Della sostanziale marcia indietro, seguita alle vivissime polemiche
dei giorni scorsi, ha dato notizia Andrea Fanzago (Pd), vicepresidente
del Consiglio comunale che aspetta di vedere "nero su bianco"
l'impegno assunto pubblicamente ieri dall'assessore.
Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Visto che dei quasi 5 mila
bambini stranieri in attesa di frequentare le materne comunali, in
base agli oltre 21 mila posti disponibili, quasi nessuno rischia di
rimanere fuori. In pratica il comune di Milano riconferma la linea
della nota "Accoglienza e legalità" che oltre a rimangiarsi il "niet"
ai figli dei clandestini apre su tutte le altre questioni contenute
nella circolare sulle iscrizioni alla scuola dell'infanzia comunale,
contestate dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni.
Infatti, nel 2008/2009, oltre alle domande dei piccoli non in regola
con il permesso di soggiorno (tra i "documenti necessari da
presentare" per i piccoli extracomunitari è previsto il "permesso di
soggiorno in corso di validità o ricevuta di presentazione della
domanda di rinnovo", recita la circolare incriminata) saranno prese in
considerazione anche le istanze dei morosi, in un primo momento
esclusi fino alla regolarizzazione della loro posizione.
Il sindaco Moratti fa sapere che "per i casi di morosità nel pagamento
della mensa, il Comune ha chiarito che tale riserva, contenuta anche
nelle precedenti circolari, non ostacolerà l'accoglienza del bambino".
E riguardo agli anticipi si precisa che "il comune di Milano ha
recepito il nuovo termine fissato nella circolare ministeriale che
limita l'iscrizione alle scuole dell'infanzia ai bambini nati entro il
31 gennaio 2006". I bambini nati successivamente a questa data,
saranno inseriti nelle 18 "sezioni primavera", per i piccoli di età
compresa fra i 24 e i 36 mesi, già funzionanti da quest'anno.
Dopo mille polemiche, sulla vicenda si è anche pronunciato il
Parlamento europeo con una risoluzione che riafferma "il diritto
all'istruzione ed alla formazione è un diritto sociale fondamentale e
invita tutti gli Stati membri e i Paesi candidati a garantire tale
diritto a prescindere dall'origine sociale ed etnica e dalla
situazione fisica o giuridica del bambino o dei suoi genitori". Se
Palazzo Marino non fosse ritornato sui suoi passi ci sarebbe andata di
mezzo la parità scolastica e la perdita del contributo statale pari a
8 milioni di euro.
Così, la querelle sembra chiusa definitivamente, con il ministro
Fioroni vittorioso su tutti i fronti. Secondo la Moioli, tutta la
vicenda sarebbe nata da un equivoco: la confusione fra "iscrizione" e
"accoglienza". L'iscrizione è finalizzata alla formazione della
graduatoria mentre "l'accoglienza tiene conto dello stato di
svantaggio del bambino, dovuto anche alla condizione di clandestinità
del genitore, e lo inserisce nella scuola attraverso un percorso
personalizzato. In questo caso l'accoglienza avviene attraverso
l'intervento dei servizi sociali, come provano i 350 bambini, figli di
immigrati irregolari, che frequentano normalmente le scuole
dell'infanzia". A questo punto, se il prossimo mese di settembre tutte
le istanze presentate dai genitori saranno realmente accolte, c'è da
chiedersi quale sarà la contromossa del ministero che tre settimane fa
ha annunciato la revoca della parità scolastica.