Basta con la schizofrenia normativa
sulla scuola.
da
Tuttoscuola, 22 febbraio 2008
"Sugli insegnanti grava un peso
educativo ed una responsabilità formativa che rimane spesso isolata
nelle vite dei ragazzi, i quali, seguendo i modelli adulti, si sentono
autorizzati ad una liceità che consente qualunque cosa, in qualunque
posto e momento mentre noi insegnanti non abbiamo più un
interlocutore". Scrive così una prof, preoccupata per la possibilità
che un nuovo ministro - con la schizofrenia normativa degli ultimi
anni - cambi di nuovo le regole per lasciare immutata negli insegnanti
la sensazione di girare a vuoto.
Alla lettrice risponde Corrado Augias dalle colonne di Repubblica,
che, dopo aver criticato sia la gestione ministeriale di Letizia
Moratti (fuori posto come ministro) che quella di Luigi Berlinguer (le
sue riforme non avevano lo sguardo lungo che la scuola pretende),
auspica soluzioni meditate e condivise, facendo intendere che a suo
avviso il futuro della scuola italiana non può che passare da larghe
intese.
Augias sostiene che per affrontare i mille problemi che affliggono la
scuola italiana, "sarebbe necessaria una riforma lungamente studiata,
con spirito bipartigiano, senza preclusioni ideologiche o
confessionali, tenendo sott’occhio il dettato della Costituzione".
Cose difficili oggi, senza le quali, conclude l’editorialista, il
discutere sulla scuola diventa al più, per dirla con Manzoni "una
dotta disputa, una graziosa gara di ingegni".