Il ministro della pubblica istruzione detta le priorità d'azione ai suoi direttori regionali

Fioroni,
avanti tutta sulla riforma.

Crisi politica o no, i nuovi programmi devono decollare

di Alessandra Ricciardi  da ItaliaOggi dell'1.2.2008

 

Avanti tutta sui nuovi programmi scolastici, i programmi con cui Fioroni ha ridisegnato in un anno e mezzo l'architettura dei saperi dalla scuola dell'infanzia alla scuola media, mandando in soffitta la riforma Moratti. Mentre imperversa la crisi politica, che forse approderà subito a nuove elezioni oppure a un governo tecnico di transizione ma certamente manderà a casa l'attuale esecutivo, il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, spinge sull'acceleratore dell'attuazione della sua riforma.
Se qualcuno nella scuola pensava che ormai fosse già finita e che conveniva mettersi alla finestra, in attesa degli eventi, sbagliava. E' stata firmata ieri infatti la nota con cui il dicastero di viale Trastevere detta ai direttori scolastici regionali le priorità d'azione perché le scuole mettano in campo i nuovi programmi. Direttori regionali che, assieme e a quelli dell'amministrazione centrale, sono sotto pressione per una scadenza imminente: dal prossimo 7 febbraio, infatti, scattano i 60 giorni durante i quali Fioroni potrà fare le nomine sulle direzioni di livello generale. Un valzer delle poltrone che rientra nell'ambito dell'ordinaria gestione e che però rischia di consegnare un organigramma predefinito, per almeno tre anni, a un nuovo esecutivo, magari di segno politico opposto all'attuale. Ma se per l'operazione nomine è decisiva la piega che prenderà nelle prossime ore la crisi politica (un nuovo esecutivo bloccherebbe di fatto tutti gli spostamenti), per l'attuazione dei nuovi programmi tutto può essere fatto ora. E Fioroni non ha perso tempo.

Nella direttiva del 31 gennaio scorso, il ministero richiama tutti a «una piena e coerente mobilitazione» per il successo della riforma dei piani di studio, tecnicamente le Indicazioni nazionali.

Chiaro l'obiettivo: «Sintonizzare i prossimi piani dell'offerta formativa», elaborati dai singoli istituti, con le Indicazioni. «Con l'anno scolastico 2008-09 le scuole dell'infanzia e del primo ciclo saranno difatti chiamate a proporre, in prima applicazione, il nuovo curriculo», precisa la direttiva. Per quest'anno infatti, i programmi, stilati da una commissione di esperti presieduta dall'antropologo Mauro Ceruti, erano ancora sperimentali: una decisione, questa, dettata da un lato dalla necessità di testare sul campo, attraverso l'esperienza diretta degli insegnanti, le scelte didattiche fatte, e, dall'altra, dall'urgenza di far partire subito la riforma a dispetto del fatto che gli editori non avessero fatto in tempo a stampare libri aggiornati.

Con il risultato che quest'anno gli insegnanti sono stati chiamati ad attuare nuovi programmi avendo però a disposizione in larga misura solo i libri di testo morattiani. Dal prossimo anno, invece, la musica cambia. «Proprio l'anno scolastico 2008-09 potrà essere dedicato...al processo di compiuta definizione delle Indicazioni in vista della loro successiva messa a regime», prevista per il 2009.

Ed ecco stilata la tabella di marcia. Il programma di interventi dettato ai direttori regionali prevede, per il periodo febbraio-agosto 2008, corsi di formazione full immersion per docenti e dirigenti, piani di aiuto alle scuole stilati dall'Agenzia nazionale di valutazione (il cui presidente, Piero Cipollone, è stato nominato da Fioroni la scorsa settimana), seminari tematici, diffusione delle buone pratiche, ovvero le migliori elaborazioni di curriculum conseguenti alla riforma Fioroni. Nel piano di azione, viene detto chiaramente anche che è necessario procedere a un incontro-seminario con gli editori scolastici per la realizzazione di libri di testo finalmente aggiornati. Perchè dal prossimo settembre, insomma, tutto sia pronto e fili per il verso giusto. Politica permettendo.