Slittano le preiscrizioni

 Pasquale Almirante La Sicilia, 7.12.2008

«Sarebbe stato più opportuna la restituzione, nelle tredicesime, dei 13 miliardi sottratti ai lavoratori dipendenti dal fiscal drag». Anche così la Flc-Cgil invita i lavoratori della scuola a scioperare il 12 dicembre, ma mette soprattutto nel suo cartellone la problematica legata ai precari, ai tagli di cattedre e di ore e poi lo scottante tema delle incertezze che ogni giorno di più investono il mondo della istruzione.

Sciopero non già, sembra di capire, perché si voglia sbandierare un No pregiudiziale, ma perché da qualche tempo a questo parte il sindacato sarebbe chiamato solo a ratificare le decisioni del Governo: che ci starebbe a fare allora? E in verità anche i docenti se lo chiedono considerato che all'improvviso spunta un decreto (vedi Brunetta) che rimette in discussione anni di certezze e di lotte per il diritto, mentre si fa sempre più insistente la prospettiva della valutazione del lavoro docente e quindi del riconoscimento del merito che appare sempre più parola dogmatica. E l'Aran sta proponendo infatti di inserire nel contratto che il salario accessorio sia pagato dopo la valutazione del lavoro svolto, scordandosi che la qualità si può valutare solo a lavoro ultimato.

Parole al vento? Forse. La Cgil spinge affinché la retribuzione professionale docente vada inglobata nello stipendio, proprio per evitare le penalizzanti riduzioni a causa delle assenze per motivi di salute. E scintille anche per il rinnovo del biennio 2008/9. Il Governo propone che da gennaio 2008 dovrebbero scattare in media 9,7 euro lordi mensili, come indennità di vacanza contrattuale (al personale Ata solo a 6,9 euro), mentre da gennaio 2009 in media 77,5 euro lordi mensili (55,4 euro per gli Ata). Oltre all'inadeguatezza della proposta il sindacato trova ingiusto la chiusura ad ogni trattativa.

Ma le sorprese riguardano pure le famiglie. Infatti è stato spostato a fine febbraio il termine ultimo per le preiscrizioni poichè dal prossimo anno le scuole non saranno più le stesse, come recita la legge finanziaria trimontina, e il Miur non ha ancora predisposto i regolamenti attuativi: come regolarsi, per esempio, con gli istituti tecnici e professionali del tutto rivisti? Si sposta dunque di un mese la scelta delle famiglie ma quella dei docenti ha un solo sbocco: obbedire.