Benedetto XVI riceve studenti e docenti di
Parma. E interviene sulla riforma Gelmini
Ratzinger, monito sulla riforma la Repubblica, 1.12.2008 ROMA - "L'università deve rimanere libera dai poteri economici e politici". Così Papa Ratzinger ha detto ad oltre mille studenti dell'ateneo di Parma raccolti nell'aula delle benedizioni al Vaticano. "La validità di una riforma universitaria non può che nascere dalla libertà di ricerca e di insegnamento, che vuole dire anche libertà dall'economia e dalla politica: libertà di insegnamento, libertà di ricerca, libertà nei confronti dei poteri". "Le riforme cominciano da noi stessi". La ricetta del Pontefice per migliorare la qualità e l'efficenza degli atenei è quella di cominciare la riforma da noi stessi. "Studenti e insegnati, riformate voi stessi. Correggete ciò che può nuocere al bene comune o, in qualche modo, ostacolarlo. Per migliorare qualsiasi ambiente umano, bisogna iniziare da se stessi, fare un esame di coscienza, senza il quale le modifiche strutturali e tecniche non sono effettivamente efficaci". "Volevamo invitarlo a Parma". L'incontro con il pontefice è nato da una richiesta avanzata la scorsa estate. "In verità avremmo voluto aprire le porte nel nostro ateneo al Papa - ha spiegato l'arcivescovo Mario Rizzi - ma i problemi logistici sarebbero stati davvero tanti". Quello con gli studenti di Parma è il primo incontro tra il Pontefice e una delegazione di una singola università italiana. Ratzinger-Gelmini: confronto a distanza. Benedetto XVI non ha pronunciato mai il nome del ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, ma i riferimenti alla recente riforma della scuola sono stati chiari: "Libertà dell'istituzione accademica nei confronti dei poteri economici e politici non significa isolamento dell'Università dalla società, né autoreferenzialità, né tanto meno perseguimento di interessi privati profittando di risorse pubbliche. Non è di certo questa la libertà cristiana. La vocazione dell'Università - ha concluso il Pontefice - è la formazione scientifica e culturale delle persone per lo sviluppo dell'intera comunità sociale e civile''.
"Attenzione a internet: isola i giovani".
L'occasione di incontrare gli universitari, ha permesso al Papa di
rinnovare anche il timore che nutre verso l'uso smodato di internet.
"I giovani sono esposti ad un doppio rischio soprattutto per colpa
dei computer: la perdita di concentrazione e di applicazione mentale
sul piano personale, e l'isolamento in una realtà sempre più
virtuale. A questa tendenza - ha detto Benedetto XVI - può porre
rimedio l'Università che, per sua natura, vive del virtuoso
equilibrio tra il momento individuale e quello comunitario". |