Gelmini: tempo pieno?
Nessuna sorpresa

Il ministro a Milano. Ai genitori: «State tranquilli, sulla riforma troppe bugie.
Le iscrizioni a febbraio, allora vedrete»

Annachiara Sacchi Il Corriere della Sera, 1.12.2008

MILANO - Dal palco dell'auditorium della provincia, in via Corridoni, il ministro Mariastella Gelmini attacca: «Sulla scuola è stato detto di tutto, che chiudevamo gli istituti, che il tempo pieno lo facevamo pagare alle famiglie, che volevamo abbassare la qualità. Ma quando a febbraio le famiglie andranno a iscrivere i loro figli, allora capiranno che si trattava solo di bugie». È una Gelmini combattiva quella che parla al convegno «scuola università e lavoro» organizzato dai giovani di Forza Italia con il ministro Maurizio Sacconi.

In pochi minuti di intervento, forse sollevata dall'assenza di contestatori, ribadisce che «il tempo pieno non si tocca», che l'integrazione si fa «imparando la lingua italiana e Costituzione», che «gli istituti tecnici devono avere pari dignità rispetto ai licei». Bimbi stranieri, mamme lavoratrici, istruzione tecnica. Tutti temi tipicamente milanesi che hanno aperto dibattiti e polemiche, sui cui mamme e studenti — i diecimila che erano in piazza sabato — vogliono «vederci chiaro». Per farlo, bisognerà aspettare le linee programmatiche della nuova scuola disegnata dal ministro Gelmini. Controllare risorse e organici. «Ma — ribadisce lei — a febbraio, quando i genitori decideranno — non ci saranno sorprese». Replica di chi in questi mesi si sta mobilitando: «Non ci fidiamo».

Per ora, la novità è proprio in quel «febbraio» pronunciato ieri dal ministro. Perché il termine delle iscrizioni è sempre stato il 30 di gennaio e sarebbe la prima volta che Viale Trastevere decide di posticipare questa data di un mese. «Era nell'aria», commentano i presidi milanesi che stanno cercando di arginare — non sapendo cosa rispondere — le continue domande delle famiglie sul tempo scuola, il maestro prevalente, i laboratori. Bisogna aspettare. Nel frattempo, in vista della grande manifestazione del 12 dicembre per l'anniversario della strage di piazza Fontana, le mobilitazioni non si fermano «nonostante il ministro dica che la protesta sta scemando».

Ecco la risposta degli studenti in mobilitazione: «Non abbiamo contestato la Gelmini solo perché si è nascosta, ha secretato il suo arrivo». Scontro sui numeri della protesta. E una settimana — quella che si apre oggi — di lezioni aperte, incontri, dibattiti. Per oggi è in programma un'assemblea a Brera per discutere dei problemi dell'Accademia, mentre domani mattina i giovani dell'Onda prepareranno in tutte le stazioni di Milano una «merenda con i pendolari» per spiegare le ragioni della mobilitazione.