E slitta
la riforma delle superiori. veltroni: «avevamo ragione noi»
Scuola, rinviata la riforma delle superiori
Accordo governo-sindacati: un insegnante unico,
solo se a richiesta, e un'opzione a 24 ore del tempo scuola
Il Corriere della Sera,
11.12.2008
ROMA - Il tanto
contestato "maestro unico" alle elementari previsto dalla riforma
Gelmini sarà attivato su richiesta delle famiglie. È confermato nel
verbale conclusivo dell'incontro svoltosi a Palazzo Chigi tra i
sindacati della scuola e il governo. L'esecutivo si è impegnato a
recepire i regolamenti che verranno presentati al Consiglio dei
ministri la prossima settimana, accogliendo i pareri espressi dalle
commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato. Il tempo scuola
della primaria sarà svolto, in relazione anche alla esigenza di
riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni
dell' orario scolastico a 24 (prime classi per il 2009-10), 27, 30 e
40 ore. Quella del tempo scuola a 24 ore, rappresenta in sostanza
un'opzione più ampia che il ministero intende offrire alla famiglie,
che ne faranno richiesta, prevedendo che in molti opteranno per
l'orario antimeridiano più ridotto. Nelle classi funzionanti a tempo
pieno saranno assegnati in ogni caso due docenti per classe. Tra le
novità principali contenute nell'accordo di Palazzo Chigi, oltre
all'introduzione del maestro unico a richiesta delle famiglie, c'è
il rinvio della riforma delle superiori al 2010/2011 e il
congelamento del numero di studenti per classe.
IL
MINISTERO: NESSUNA MARCIA INDIETRO - Lo stesso ministero
dell'Istruzione precisa in una nota che non c'è stata «nessuna
marcia indietro del Governo sulla scuola. Resta confermato che dal
prossimo anno scolastico l'insegnamento alle scuole elementari verrà
affidato ad un unico insegnante per 24 ore settimanali. Le famiglie
- aggiunge il comunicato - potranno comunque scegliere modelli di
orario diversi ivi compreso il tempo pieno».
«UN SOLO DOCENTE CURERÀ LA FORMAZIONE»
- «La responsabilità del percorso formativo e didattico nella scuola
elementare resta in capo ad un unico docente» ha sottolineato il
ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. «Questo modello
didattico che supera l'organizzazione del modulo - ha aggiunto il
ministro - può essere declinato con l'opzione a 24 ore nel caso in
cui il docente sia in grado di insegnare tutte le materie previste e
quindi anche l'inglese, oppure a 27 ore con l'utilizzo di tre ore
aggiuntive per l'insegnante di inglese e di religione e in ogni caso
non ci sarà compresenza in classe». Le famiglie «potranno scegliere
tra 24, 27 e 30 ore di lezione settimanali oppure il tempo pieno di
40 ore. Con l'eliminazione delle compresenze - ha chiuso il ministro
- ci saranno più classi che faranno tempo pieno».
I SINDACATI -«La protesta della
scuola culminata nello sciopero del 30 ottobre ha prodotto i suoi
frutti»: è il commento unanime dei sindacati di categoria al termine
dell'incontro a Palazzo Chigi con il Governo. Per la primaria,
tuttavia, «rimangono ambiguità» a parere della Cgil che nel corso
dell'incontro odierno aveva chiesto la sospensiva del relativo
regolamento. «Non è affatto certa - ha spiegato il segretario
generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, - la tenuta dell'attuale
modello pedagogico».
VELTRONI - «Il governo sulla
scuola fa una completa marcia indietro - sottolinea da parte sua il
leader del Pd Walter Veltroni - Ora tutte le prediche che ci avevano
fatto, le lezioncine rivolte a noi e a quanti osavano criticare, che
fine hanno fatto?». Così il segretario del Pd ha commentato il
rinvio della riforma delle scuole superiori. «L'inversione del
governo sul maestro unico è un risultato importante che conferma la
fondatezza delle nostre critiche», afferma Maria Coscia,
responsabile Pd Scuola.
L'ACCORDO - Di seguito i
principali contenuti del pacchetto scuola fissati dal verbale
dell'incontro di Palazzo Chigi: 1) Scuola d'infanzia a 40 ore:
l'orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola
dell'infanzia garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con
l'assegnazione di due insegnanti per sezione e prevederà soltanto
come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività
didattiche nella fascia antimeridiana, sulla base della esplicita
richiesta delle famiglie. Scongiurata quindi l'ipotesi di un asilo
solo mattutino. 2) Maestro unico su richiesta delle famiglie: il
tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche alla
esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti
articolazioni dell' orario scolastico a 24 (prime classi per il
2009-10), 27, 30 e 40 ore. In particolare, per l'orario a 24 (solo
prime classi per il 2009-2010) e 27 ore, si terrà conto delle
specifiche richieste delle famiglie. 3) Due maestri per il tempo
pieno: nelle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due
docenti per classe. 4) Orario delle medie: nella scuola secondaria
di primo grado, sarà previsto un orario obbligatorio da 29 a 30 ore,
secondo i piani dell'offerta formativa delle scuole autonome. 5)
Tempo prolungato alle medie: nella scuola secondaria di primo grado
le classi con il tempo prolungato, ferma restando l'esigenza che si
raggiunga il previsto numero di alunni frequentanti, funzioneranno
con non meno di 36 e fino a un massimo di 40 ore. 6) Congelato
l'incremento del numero di alunni per classe: ferma restando
l'adozione di misure compensative idonee a garantire i complessivi
obiettivi di riduzione dell'art.64 del Piano Programmatico sarà
previsto il congelamento per l'anno scolastico 2009/2010
dell'incremento del numero massimo di alunni per classe in
connessione con l'attivazione dei piani di riqualificazione
deJ1'edilizia scolastica. 7) Tutelati gli alunni disabili: sarà
tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili.
SLITTA LA RIFORMA DELLE SUPERIORI
- Slitta dunque al primo settembre 2010 l'applicazione della
riforma della scuole superiori, inizialmente prevista per settembre
2009. Il rinvio servirà a «dare modo alle scuole e alle famiglie di
essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle
innovazioni degli indirizzi: in particolare sul secondo ciclo si
aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola
sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti». Lo
rende noto in un comunicato il Ministero dell’Istruzione, Università
e Ricerca. «La riforma ha come obiettivo quello di modernizzare
l'offerta formativa in Italia ed è il risultato del lavoro di questo
governo e dei precedenti ministri Moratti e Fioroni». La riforma del
secondo ciclo, su cui si aprirà un confronto con tutti i soggetti
della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi
regolamenti, prevede tra l'altro l'aumento delle ore delle materie
scientifiche, tra cui la matematica, e dell'inglese, ma anche uno
snellimento degli istituti tecnici che passano da 39 a 11 e la
riorganizzazione del sistema dei licei.
DECRETO UNIVERSITÀ - Nel
frattempo il decreto università è stato licenziato senza modifiche
dalla commissione Cultura della Camera. I deputati hanno votato il
mandato al relatore Stefano Caldoro e da lunedì il testo, così come
è uscito dal Senato, andrà all'esame dell'Aula per il via libera
definitivo. «Entro il 18 dicembre il decreto dovrebbe essere
convertito», ha spiegato Valentina Aprea, presidente della
commissione Cultura. Non si profila, almeno per ora, un ricorso al
voto di fiducia.