Censis:
la scuola secondaria disorientata

da Tuttoscuola, 6 dicembre 2008

Il 42° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, presentato dal Censis, dà un'immagine sconfortante dell'atteggiamento con il quale i dirigenti scolastici delle scuole secondarie superiori guardano al presente e anche al futuro di questo livello del nostro sistema di istruzione.

Da un'indagine condotta su un campione di 441 dirigenti scolastici emerge che il 62,2% dei capi d'istituto intervistati ritiene che gli studenti arrivino del tutto impreparati dalle scuole medie. Quasi la metà (48,4%) denuncia "l'assenza di un serio ed autorevole sistema di valutazione degli insegnanti", mentre il 45,9% identifica "nell'individualismo professionale dei docenti uno degli ostacoli al raggiungimento di obiettivi formativi espressi in termini di competenze". Una percentuale di poco inferiore lamenta l'"assenza di un serio ed autorevole sistema di valutazione delle singole istituzioni scolastiche".

Una netta maggioranza dei dirigenti scolastici intervistati (61,6%) punta ancora su una maggiore autonomia, rispondendo dei risultati ottenuti, ma solo il 45,8% è favorevole all'adozione di meccanismi meritocratici nella gestione delle risorse umane.

Il Rapporto Censis afferma che "tra i dirigenti scolastici sembra abbastanza diffuso un atteggiamento di cauto ottimismo sulla capacità di tenuta del sistema scolastico pubblico", ma, contraddicendosi un po', segnala che questo atteggiamento riguarda solo il 39,8% degli intervistati, contro il 26,1% di "disorientati", il 14,1% di "sfiduciati" e l'11,5% di "pessimisti". In compenso solo il 2,4% si dichiara "demotivato". Cioè incline ad abbandonare la partita al più presto possibile. A giudizio dei dirigenti scolastici, almeno stando a questa indagine del Censis, ad essere demotivato è piuttosto il 28,8% degli insegnanti, cui si aggiunge l'11,8% di "sfiduciati".