IL TETTO ORA PASSA DA 29 A 32 MILA EURO Buono scuola, il 2009 regalerà un aumento Il contributo elevato del 40% per paritarie e statali Maria Teresa Martinengo, La Stampa 30.12.2008 Il 40% di contributo in più (con punte dell’80%) rispetto allo scorso anno andrà alle famiglie che iscrivono i figli alla scuola paritaria, così come a quelle - con cifre diverse - che hanno un figlio nella scuola statale. L’approvazione del piano triennale per il Diritto allo studio e la libera scelta educativa è passata un po’ inosservata nei giorni scorsi per l’accumularsi dei provvedimenti in Consiglio regionale. E il piano, appunto, contiene questa novità in tema di contributi alle famiglie. A sottolinearla, a pochi giorni dall’arrivo al traguardo del piano, è il consigliere del Pdl Giampiero Leo, autore, con il collega Gianluca Vignale, dell’emendamento che ha portato il tetto di reddito ISEE a 32 mila euro, contro i 29 mila precedenti, e che ha trovato vasto consenso (4 gli astenuti e 2 i contrari, Chieppa dei Comunisti italiani e Bossuto di Rifondazione). «Con la rivoluzione delle fasce di reddito e l’istituzione della nuova fascia da 29 a 32 mila euro - osserva Leo - c’è stato uno “slittamento” che porta a dare il 40% di contributo in più rispetto al 2008». L’autore della prima legge sul buono scuola suggerisce un esempio. «Prendiamo il caso di una famiglia che abbia un reddito ISEE di 25 mila euro - dice Leo - e un figlio iscritto a una scuola paritaria superiore. Lo scorso anno, nella fascia 24-26 mila euro, prendeva 1200 euro. Quest’anno, trovandosi nella fascia più bassa, cioè con reddito minore o uguale a 26 mila euro, prende 1920 euro, 700 in più». Un regalo alle scuole cattoliche? Per Leo e Vignale non è così. «Anche per le famiglie che hanno i figli iscritti alle scuole statali si tratta di un incremento che in questi tempi di ristrettezze trasforma il contributo in una cifra molto importante. Complessivamente si va incontro ai redditi medi». Stesso reddito, stesso ordine di scuola. «Con i parametri precedenti l’emendamento, quella famiglia avrebbe preso 375 euro per le spese di trasporto, libri e attività integrative. Quest’anno ne prenderà 600. La trattativa, durata 7-8 mesi, ha portato a un allargamento sulle fasce medie, che patiscono comunque gli effetti della crisi». Con i nuovi parametri per Leo non si ripeterà quanto accaduto nel 2008. «Per scuole paritarie sono stati erogati solo 8 dei 14 milioni stanziati. Nelle statali, anche a causa dell’informazione insufficiente, non erano stati spesi 15 milioni su 22. Di questi tempi, un’assurdità». Nel suo insieme il piano triennale 2009-2011 per il Diritto allo studio e la libera scelta educativa, che darà completa attuazione alla legge regionale 28 del 2007 «Norme sull’istruzione e il diritto allo studio», è il risultato di un lungo confronto in sede di conferenza per il diritto allo studio e in Commissione Istruzione, e rappresenta la programmazione regionale delle azioni e delle attività che dovranno garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa del sistema scolastico piemontese. Le misure previste vanno dalle borse di studio per la valorizzazione del merito e dell’eccellenza, agli interventi per il recupero dell’abbandono scolastico, per l'integrazione degli alunni disabili, per il sostegno ai ragazzi stranieri, interventi di edilizia scolastica per la messa in sicurezza degli edifici. Il budget previsto per il primo anno è di 111 milioni.
«Con la stesura del piano triennale - ha detto l’assessore
all’Istruzione Gianna Pentenero - abbiamo costruito un impianto
capace di dare risposte concrete ad una serie di problemi fino ad
oggi affrontati in modo parziale o non coordinato. Con
l’approvazione della legge 28, e quindi all’interno del piano
triennale, le risorse regionali a disposizione dell’istruzione
pubblica sono state raddoppiate». A breve tutte le famiglie
riceveranno un vademecum informativo sui tempi e i modi con cui
richiedere alla Regione sostegno per le spese scolastiche. |