DOPO LA DECISIONE DEL GOVERNO DI AFFIDARE ALLA
GELMINI 120 MILIONI La Cei chiede altri soldi per le private Alessandro Barbera e Giacomo Galeazzi La Stampa, 7.12.2008
ROMA Nei Sacri Palazzi i conti li hanno fatti con precisione: la Cei chiede altri 14 milioni di euro per il 2009 (il taglio complessivo avrebbe dovuto essere di 134 milioni), più altri 40 milioni relativi al periodo settembre-dicembre di quest’anno. «Un mese fa le risorse sono sparite dalle disponibilità degli uffici scolastici regionali», denuncia Toccafondi. Proprio per questo, prima di cedere alle richieste pressanti dei vescovi, il sottosegretario al Tesoro Giuseppe Vegas aveva ipotizzato un intervento «in via amministrativa». Ma quelle somme, secondo quanto si vocifera nei corridoi del Tesoro, erano già state tagliate d’ufficio dalla Ragioneria e all’insaputa di Giulio Tremonti. «Quale che sia la ragione, il governo deve recuperare quei fondi», dicono in Cei. «Abbiamo avuto ampie assicurazioni sul loro reintegro. Non c’è bisogno di alcun emendamento». In realtà, a meno di recuperare le somme dal bilancio dell’Istruzione, di un emendamento ci sarebbe bisogno. Nel Pd c’è chi si frega le mani per un cortocircuito che - volente o nolente - il Pdl ha prodotto con le gerarchie ecclesiastiche. Il coordinatore del governo-ombra Enrico Morando rivendica di aver sollevato la questione del taglio in Senato: «Il governo dovrà decidere come coprire il taglio anche nel 2010 e nel 2011, quando supererà i 200 milioni di euro». Eppure il rischio è che la questione esploda anche nel Pd, dove c’è un’anima laica che potrebbe a questo punto rivendicare minori tagli per la scuola pubblica. «Il governo ci dica con chiarezza che cosa intende fare», dice l’ex segretario confederale della Cisl, ed ora deputato del centro-sinistra, Pierpaolo Baretta.
In tarda serata Maurizio Gasparri, numero uno dei senatori Pdl in
Senato, lascia intendere che tutto s’aggiusterà, anche se non
subito: «L’emendamento approvato venerdì era doveroso per il ruolo
insostituibile svolto dagli istituti cattolici. Ora la manovra è
blindata e deve essere approvata così com’è. Ma dopo Natale
corrisponderemo alle giuste richieste della Cei in vari altri
provvedimenti». Fonti ben informate raccontano che avverrà nel
passaggio alla Camera del decreto anti-crisi alla ripresa dei lavori
dopo l’Epifania. |