Cinque domande al ministro

di Hänsel, ReteScuole 31.12.2008

“La scuola cambia” è il titolo della pagina del sito del ministero della pubblica istruzione che illustra per sommi capi i contenuti dei regolamenti approvati poco prima di Natale. I regolamenti, ovviamente, non ci sono, ma sono rintracciabili sulla rete. Negli allegati alla pagina ministeriale, vi sono alcune slides, immaginiamo, per le famiglie. Sono fatte male, come al solito, ma i messaggi sono rassicuranti, guarda caso si soffermano sui punti che più suscitavano perplessità … per le famiglie:

a) Un unico maestro sarà il punto di riferimento educativo e formativo per il bambino. Non si dice che in questo modo si torna indietro di 20 anni e che nel percorso educativo e formativo complessivo (materna-primaria-secondaria di primo e secondo grado-università) il segmento “elementare” sarà il solo con l’”unico maestro”. Domanda: In base a quale modello pedagogico l’unico maestro alla primaria sarebbe il migliore? La risposta data in (1) (pag. 7) (…) “Tale modello didattico e organizzativo, infatti, appare più funzionale “all’innalzamento” degli obiettivi di apprendimento, con particolare riguardo all’acquisizione dei saperi di base, favorisce l’unitarietà dell’insegnamento soprattutto nelle classi iniziali, rappresenta un elemento di rinforzo del rapporto educativo tra docente e alunno, semplifica e valorizza la relazione fra scuola e famiglia” (…) non spiega perché il modello attuale, basato su più maestri, non conseguirebbe gli stessi obiettivi. Esistono studi scientifici su cui si basa il ministero? Perché non sono citati?

b) L’insegnamento della lingua inglese non subisce alcuna variazione. Domanda: Ma è proprio vero? Vero, probabilmente, in termini di quantità di ore. Falso, se si parla di qualità: leggiamo da (1) (pag. 14-15) che nel triennio 2009-2011 si prevede la riduzione di 10900 insegnanti specialisti in lingua inglese della scuola primaria.

c) Le famiglie possono scegliere due modelli base orari (24 e 27 ore) e potranno richiedere, sulla base dell’organico assegnato alle scuole, fra due modelli a richiesta (30 e 40 ore). Domanda: Qual è la differenza fra “scegliere” e “richiedere”? Viene voglia, a questo punto, di guardare cosa dice il regolamento (2). E qui scopriamo una prima cosa interessante. La versione provvisoria di questo regolamento (18 dicembre) non contiene specifiche a riguardo, mentre quella definitiva (23 dicembre), art. 4 c. 6, è piuttosto precisa rispetto alla dotazione organica di istituto: “relativamente alle classi funzionanti secondo il modello previsto dall’articolo 4 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla Legge 30 ottobre 2008, n. 169, la dotazione è fissata in 27 ore settimanali”! Risultato: per le classi non a tempo pieno, la dotazione organica di istituto, per le prime del 2009, è fissata comunque sulle 27 ore. Come faranno le famiglie ad usufruire del modello delle 30 ore, se la dotazione è fissata sulle 27?

d) Viene confermato l’intero organico del tempo pieno: le attuali 34270 classi NON subiscono alcuna riduzione. Domanda: Togliere le compresenze non è una riduzione? Infatti non si dice quello che riporta l’art. 4 del regolamento (2): “40 ore corrispondenti al modello di tempo pieno, nei limiti dell’organico assegnato per l’anno scolastico 2008/2009 senza compresenze”. Già, è quel “senza compresenze” che riduce di molto l’efficacia educativa e formativa del tempo pieno con due maestri! Ma non si dice alle famiglie … questo.

e) E’ previsto l’ampliamento del tempo pieno sufficiente a soddisfare l’attuale domanda espressa dalle famiglie. La frase risulta di difficile comprensione: da un lato si prevede un “ampliamento”, ma dall’altro si soddisfa l’”attuale domanda” e, come detto sopra, l’organico rimane bloccato a quello del 2008/2009. Domanda: Come si fa ad “ampliare”, se l’organico è bloccato all’attuale domanda? Con lo spezzatino derivante dalle compresenze “recuperate”? Una classe di 40 ore con 5 maestri (derivati dagli avanzi di 8 ore sul totale di 24 per i docenti “non prevalenti” del tempo scuola 40?)?


Le conclusioni sintetiche vorremmo provare a formularle noi, partendo dall’unico numero citato, quelle 34270 classi attuali di tempo pieno, che dicono essere pari a circa il 25% del totale. Il rimanente 75% sono dunque le classi del modulo, che, da una semplice proporzione, sono pari a 102694.

Ci viene voglia di fare qualche conto ...

Il famigerato regolamento continua a non essere molto chiaro su quale destino subiranno le classi attuali della primaria (attuali prima/seconda/terza/quarta) il prossimo anno e le interpretazioni sulla rete variano. Noi consideriamo l’ipotesi più prudenziale: le classi attuali mantengono il modello educativo attuale (modulo a 3 maestri su 2 classi e tempo pieno 2 maestri su una classe), mentre le prime del prossimo anno avranno il nuovo modello (27 ore per il modulo, visto che quello è l’organico assegnato, e 40 ore per il tempo pieno, senza compresenze).


Calcoli:

situazione di oggi:
docenti classi tempo pieno: 34.270x2=68.540
docenti classi modulo: 102.694x1,5=154.041
numero docenti primaria: 222.581

situazione al settembre 2009:
docenti classi prime t.s. 40 ore: (34.270/5)x40/24=11.423
docenti classi prime t.s. 27 ore: (102.694/5)x27/24=23.106
docenti classi II/III/IV/V t.p.: (34.270/5)x4x2=54.832
docenti classi II/III/IV/V mod.: (102.694/5)x4x1,5=123.233
numero docenti primaria: 212.594
 

Risultato: -9.987 docenti!

Quindi, circa 10.000 insegnanti in meno per effetto dell’introduzione del maestro unico nelle classi prime al settembre 2009. Guarda caso questo numero è straordinariamente vicino al numero contenuto nella tabella 1 del piano (1) alla voce: “d) Determinazione organico scuola I grado con il solo orario obbligatorio e applicazione D.L.vo n. 59/04”, che prevede un taglio di 10.300 posti. Ovviamente il numero è più alto se anche le classi II/III/IV/V subiscono variazioni al numero di insegnanti dedicati o se, abolendo le compresenze nel tempo pieno precedentemente istituito, si risparmiano ulteriori docenti da impiegare a scuola. Nota bene: il piano (1) prevede nel 2009/2010, per la primaria, una riduzione ben superiore, pari a 24.300 docenti!

Se nel 2009 avremo circa 10.000 docenti in meno, nel quinquennio di “messa a regime” della riforma saranno “solo” 50.000. Solo per la primaria e solo per effetto del “maestro unico”. Poi, naturalmente, ci sono le altre voci di … riduzione.


Perché nessuna slide lo dice, questo, ministro?

Blog Scuola Crispi - Roma
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Documenti disponibili sulla rete:

(1) Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze di cui all’art. 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

 

(2) Schema di regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”.