Elezioni 2008/3.
Torna il MIUR.
Con due viceministri?
da
TuttoscuolaNEWS,
n. 340, 21 aprile 2008
I ministri del nuovo
governo saranno dodici. Così stabilisce una legge, approvata nel
corso della breve XV legislatura, dietro la spinta di un'opinione
pubblica sempre più critica verso i costi della politica e l'elevato
numero dei suoi addetti, a partire da ministri, viceministri e
sottosegretari (e relativi apparati), che nell'ultimo governo
avevano superato il numero di cento.
Per il macrosettore dell'istruzione, dell'università e della ricerca
si torna così ad un unico ministero, il MIUR, e a un unico ministro,
come era già accaduto con la Moratti, che aveva provveduto al
laborioso varo del Regolamento unificato, che ora potrebbe essere
ripescato, e in precedenza con Berlinguer, titolare però di due
ministeri che restavano distinti.
È tuttavia probabile che, come accade in altri Paesi, ai due
sottosettori della scuola e dell'università e ricerca siano preposti
due sottosegretari con un rango adeguato alla complessità e alla
diversità delle rispettive aree di competenza, quello di
viceministri. Una soluzione che potrebbe essere favorita dalla
necessità, nella quale si troverà il prossimo presidente del
Consiglio, di dare spazio e visibilità a rappresentanti delle
diverse componenti confluite nel PDL. Tra i nomi che circolano si
fanno quelli dell'on. Valentina Aprea, già sottosegretario con la
Moratti e responsabile scuola di Forza Italia (in corsa, si dice,
anche per la titolarità del Ministero in "quota donne"), e quello
del senatore Giuseppe Valditara, di provenienza AN, al quale
potrebbe essere affidato il settore dell'università e ricerca. Due
esponenti che conoscono approfonditamente il settore che sarebbero
chiamare a gestire.