"Non abbiamo i soldi
ci saranno più bocciati".
I presidi: non abbiamo più soldi per i corsi di
recupero.
Stop a chi ha due materie gravemente insufficienti
Maria Teresa Martinengo, La Stampa del
11.4.2008
C’è speranza che Berlusconi cancelli i
debiti?». La domanda è stata rivolta da uno studente preoccupato per
i suoi voti a Tommaso De Luca, preside dell’istituto professionale
«Plana». «Non credo che la domanda preluda a manifestazioni contro
“il saldo del debito”, mi pare che i ragazzi non abbiano molta
consapevolezza di ciò che potrà accadere. Un corteo potrebbero farlo
i presidi», ironizza De Luca. Alle prese con l’organizzazione dei
corsi obbligatori di recupero estivi, i dirigenti delle superiori
denunciano problemi economici e non solo.
Per Riccardo Gallarà, preside del liceo scientifico «Giordano Bruno»
i conti non tornano. «Siamo nell’incertezza, nessuno ci dice se
arriveranno nuove risorse. Finirà che con i gravemente insufficienti
in due materie si dovrà decidere a giugno se ha senso investire su
di loro, se non sono soldi sottratti ad altri». Alla sua scuola, 850
iscritti, toccano 40 mila euro circa in un anno solare per tutte le
attività di sostegno e recupero. «Dopo il primo quadrimestre ho già
speso due terzi della cifra, 440 ore delle 660 possibili. Nella
speranza di permettere ai ragazzi di migliorare. Abbiamo anche
sospeso l’attività didattica per far recuperare a costo zero e
attiveremo i meno costosi sportelli di consulenza, dando compiti
precisi agli studenti su cosa fare durante l’estate. Ma si fa presto
a spendere: la scuola è tenuta a organizzare recuperi in ogni
materia dove si registrino insufficienze». Allo scientifico «Gobetti»,
35% di debiti in gennaio, il preside Beppe Bertero spiega le regole:
«Con due materie da 3 non c’è che la bocciatura, con tre non gravi
si sospende il giudizio. Ma a settembre? Non è che prima non si
bocciasse, però si poteva arrivare in quinta con due materie da
sempre insufficienti. Ora non più».
Al «Plana», scuola che prepara odontotecnici e meccanici, De Luca
spiega che «alla fine del quadrimestre il 58% dei ragazzi aveva
almeno un debito. Diverso, invece, nelle quattro prime che fruiscono
di un progetto della Provincia contro la dispersione: 38%. «Lì
possiamo fare azioni mirate sulle “materie killer”. Ci sono più
soldi e più i risultati». De Luca segnala problemi importanti: «Il
rischio di bocciature “secche” a giugno è molto più concreto che in
passato. E negli istituti tecnici e professionali eravamo già al
30-32% nelle prime contro il 4-5% nei licei. Poi, gli stranieri: chi
ancora non padroneggia bene la lingua va comunque inserito nella
classe corrispondente a quella che avrebbero frequentato in patria:
il rischio è di non poter più contare su una capacità di ripresa
graduale. Io ho uno studente straniero su 4...». Non basta. «Per i
corsi estivi nelle materie specialistiche avremo gravi difficoltà: i
pochi docenti saranno impegnati nell’esame, magari in un’altra
città». Al professionale «Giulio» (per materie tradizionali) si
ricorrerà ad esterni. «Molti dei nostri insegnanti saranno impegnati
nell’esame di stato - dice la preside Giulia Abbio -, così
utilizzeremo gli studenti della Ssis, la Scuola di specializzazione
per futuri insegnanti, come già abbiamo fatto con ottimi risultati
durante l’anno». Ancora: «A maggio abbiamo gli esami di qualifica,
poi ci sono gli scrutini, la maturità, intanto le quarte hanno gli
stage obbligatori. I tempi sono compressi e le risorse umane
insufficienti».