Immigrati e occupazione: da Tuttoscuola, 30 aprile 2008 Uno dei dati meno incoraggianti contenuti nel primo rapporto del ministero dell'Interno sull'immigrazione in Italia, di cui all'articolo L'immigrazione è in crescita. Tra gli adulti e sui banchi di scuola, è quello che testimonia la sostanziale indifferenza del livello di istruzione dei lavoratori stranieri in rapporto alla ricerca di un'occupazione. Il Rapporto (pag. 194) nota come cinque stranieri su dieci sono in possesso di un titolo di studio pari ad almeno un diploma, proporzione che per gli italiani si eleva a sei su dieci: una differenza di scolarizzazione dunque non eccessiva. Differente è invece il legame tra occupazione e titolo di studio: "I tassi di occupazione maschili sono sempre più alti degli italiani per tutti i titoli di studio a differenza di quelli femminili che sono più bassi per le laureate, uguali per le diplomate e maggiori solo per le donne con licenza elementare o media. L'andamento dei tassi di occupazione per le donne straniere è analogo a quello delle italiane. I tassi aumentano al crescere del titolo di studio. Tra gli uomini, invece, l'andamento sembra essere più altalenante. (...) Al crescere del titolo di studio il vantaggio della popolazione straniera rispetto all'italiana diminuisce fino a diventare negativo nel caso delle donne laureate (11 punti in meno delle italiane)".
Il Rapporto prova anche ad analizzare le differenze tra regolari e irregolari per quello che riguarda i titoli di studio (pag. 337): sembra uscire confermata "l'ipotesi secondo la quale - come afferma gran parte della letteratura - stranieri regolari e irregolari si somigliano molto e provengano, di fatto, dagli stessi sistemi migratori", anche per quello che riguarda il livello di istruzione.
Il rapporto fa
tuttavia dei "distinguo": "tra gli ucraini, cinesi, pakistani,
egiziani, senegalesi e peruviani, e in generale nel complesso degli
immigrati provenienti dal nord-africa, non si registrano grandi
differenze per livello di istruzione tra regolari e non regolari. Ma
la situazione è diversa tra gli albanesi, i bangladeshi, gli
srilankesi, i marocchini, i tunisini e gli ecuadoregni, tra i quali
- invece - il livello di istruzione degli irregolari, controllando
per età, è decisamente inferiore". |