Esami finali lampo, commissari sommersi di
tesi.
Un docente relatore 51 volte in 3 giorni
In alcuni atenei alla triennale l'elaborato finale non si discute
più.
Ma qualcuno protesta
Università, cerimonie addio
e la laurea arriva in un minuto.
Anche alla specialistica il tempo per i
candidati varia: decidono le facoltà
Andrea Bettini, la
Repubblica 9.4.2008
ROMA - Ognuno fa un
po' come vuole, su questo non c'è discussione. Nel variegato mondo
dell'autonomia universitaria ogni ateneo può legittimamente
stabilire in proprio come far laureare i suoi studenti e così le
soluzioni proposte in giro per l'Italia, in particolare per le
triennali, sono completamente diverse tra loro. In alcuni casi,
però, a lamentarsi di queste scelte sono i laureandi, che a volte
hanno a disposizione pochissimo tempo per discutere la tesi, sempre
che la discussione sia ancora prevista dall'ordinamento didattico.
Laureati
senza discutere.
In alcune università i corsi triennali si concludono senza la
tradizionale discussione pubblica di fronte ad una commissione di
docenti. Succede ad esempio alla Bocconi e, sempre a Milano, alla
Bicocca, dove gli studenti consegnano un elaborato che poi viene
valutato in separata sede dai professori. Alla facoltà di Ingegneria
dell'Università di Cagliari, invece, non è nemmeno obbligatorio fare
la tesi: si può decidere se scriverla e discuterla oppure se
sostituirla con degli esami aggiuntivi.
È probabilmente un sogno per molti universitari terrorizzati
dall'idea di sostenere la classica prova finale, ma può essere anche
una bella delusione per i familiari. A Pavia, dove la facoltà di
Economia ha preso la stessa decisione dei due atenei milanesi, la
protesta di una mamma è finita sul giornale. "Ore 15: venticinque
laureandi (accompagnati da genitori, parenti e amici felici e
orgogliosi dell'obbiettivo raggiunto dai propri ragazzi); ore 15.30
tutto finito!", ha scritto la signora alla Provincia Pavese. "I
laureandi sono stati 'schierati' come in caserma, proclamati dottori
in economia senza avere avuto il piacere di esporre e discutere la
loro tesi; genitori, parenti e amici trattati come 'inutili e povere
comparse' (io non sono nemmeno riuscita a vedere mio figlio e
sentire la sua votazione perché purtroppo non sono brava a spingere
le persone per ottenere un posto in prima fila); relatori che hanno
incaricato i propri assistenti per questa 'noiosa incombenza di 30
minuti'". "Le lauree triennali da noi si svolgono così dal 2001 ed è
tutto scritto nella Guida dello studente", replica il preside di
Economia Carluccio Bianchi. "Capisco che la madre non fosse
informata, ma il figlio... Nell'80% dei casi l'elaborato finale è
una relazione sullo stage svolto in azienda dallo studente, negli
altri è una breve ricerca di 20-30 cartelle che sostituisce lo
stage: non è una vera tesi e per questo non viene discussa".
Relatori da
record.
Anche negli atenei dove alla fine del percorso triennale è prevista
la discussione, spesso il tempo a disposizione dello studente è
davvero minimo. In genere al candidato è dedicato un quarto d'ora,
ma in molti casi questi deve riassumere il suo lavoro in sette o
persino in cinque minuti, ai quali si può poi sommare un'altra
manciata di minuti per rispondere ad eventuali domande.
Il risultato è che in mezza giornata molte commissioni riescono a
smaltire anche quindici o più laureandi. Alla facoltà di Scienze
sociali dell'Università degli studi "G. D'Annunzio" di Chieti e
Pescara, il 13 marzo scorso in mattinata, davanti a una commissione
sono state discusse 19 tesi in Sociologia e, nel pomeriggio, una
seconda ne ha valutate altre 19. Due performance davvero notevoli,
sulle quali si innesta probabilmente un vero e proprio record: tutte
queste tesi avevano infatti come relatrice la stessa professoressa,
che conteggiando anche le lauree triennali del giorno precedente e
le specialistiche di quello successivo ha seguito, per quella
sessione, un totale di 51 studenti. "Nell'ultima sessione abbiamo
dovuto fronteggiare un'inattesa ondata di 180 laureandi", dice il
preside Michele Cascavilla. "Per la triennale comunque si fa un
lavoro di 40-50 cartelle: 10-15 minuti sono sufficienti per
discuterlo. In ogni caso, è la commissione a decidere il tempo
necessario. Per quanto riguarda la distribuzione delle tesi tra i
docenti, sono gli studenti a scegliere la materia che più li
interessa: se un professore ha abbastanza tempo e pazienza, chi gli
può vietare di accettarli?".
La lunga
attesa.
Alcune università italiane hanno poi messo a punto delle procedure
che, come effetto collaterale, spesso diluiscono la gioia per la
conclusione degli studi. Non sempre, infatti, la proclamazione è
nello stesso giorno della discussione. Così dopo aver affrontato la
commissione bisogna aspettare, mentre i parenti, se vogliono
assistere ad entrambi questi momenti, devono fare due giri
all'università. A Bologna, alla facoltà di Scienze della
comunicazione, il 27 marzo scorso si è svolta la cerimonia per
proclamare laureati gli studenti della triennale che avevano
discusso la tesi nella prima metà del mese. A Padova, alla facoltà
di Ingegneria, i laureati tra l'8 gennaio e il 28 aprile di quest'anno
dovranno attendere fino alla metà di maggio per far festa.
Specialistiche variabili.
Per la laurea
specialistica la procedura cambia, ma anche qui sono gli atenei e le
singole facoltà a dettare le regole. La discussione è una prassi ed
in media il tempo a disposizione del candidato è di circa 20 minuti.
Questa durata però varia, talvolta in modo considerevole: ad
Economia a Padova, ad esempio, tra il 7 e il 13 marzo ad ogni
candidato è stata dedicata mezz'ora; alla facoltà di Psicologia 2
dell'università "La Sapienza" di Roma, invece, i laureandi sono
valutati molto più rapidamente. "Di solito i lavori vengono
presentati in circa dieci minuti, in qualche caso in un quarto
d'ora", dice la professoressa Lucia Mannetti, che il 17 marzo scorso
era presidente di una commissione che ha giudicato diciotto
candidati a partire dalle 14. "Quella è stata una giornata quasi
eccezionale - aggiunge - in genere si esaminano una dozzina di
tesi".
La fine
della tesi.
Mentre i neolaureati festeggiano - e magari regalano una copia
rilegata del loro sudato lavoro alla nonna e agli amici più cari -,
capita poi che gli atenei trattino gli elaborati in modo
discutibile. All'università di Chieti e Pescara, dove secondo alcuni
rappresentanti degli studenti "in certe facoltà le discussioni
durano 7-8 minuti e a volte anche meno, soprattutto per le
triennali", si è verificato un episodio che non è piaciuto agli
universitari. "L'anno scorso - racconta Filippo Suessli
dell'associazione studentesca 360 Gradi - abbiamo scoperto
moltissime tesi di laurea in un archivio sotterraneo nel Polo di
Lettere: erano ammassate e gettate a terra in mezzo alla sporcizia.
Dopo la pubblicazione di alcune foto sul nostro giornale la
situazione si è più o meno risolta e, soprattutto, il locale è stato
chiuso a chiave".