È boom per i siti che permettono di scrivere
valutazioni sui propri docenti
Il fenomeno esteso in tutta Europa: "Combattiamo per la
meritocrazia"
Il prof è un incapace?
Segnalalo su internet.
I diretti interessati:
"Studenti pronti a dare giudizi senza conoscerci veramente"
Daniele Semeraro, la
Repubblica 11.4.2008
ROMA - Una volta
c'erano le scritte nei bagni delle scuole e sui muri degli edifici;
oggi, invece, per dare giudizi sui propri professori si utilizza la
Rete. Una mania che, pionieri gli statunitensi con decine e decine
di siti, si sta diffondendo anche in Europa e inizia a far tremare i
diretti interessati: i docenti.
In Italia il sito attualmente più gettonato è VotaIlProf. it
(rigorosamente in "versione beta", cioè di prova, così come si usa
ormai lanciare tutti i prodotti del Web). Si tratta di un servizio
cosiddetto "social", che permette a ogni studente di votare i propri
docenti universitari (e, se non ci sono, di inserire i loro profili
con tanto di foto) su voci come "comportamento all'esame",
"aggiornamento tecnologico", "cortesia", "disponibilità in orario di
ricevimento", "risposte via e-mail", "presenza a lezione". A fianco
di ogni voto, gli studenti possono anche lasciare dei commenti:
"Persona seria e corretta - si legge in una scheda - oltre ad essere
un ottimo docente. Speriamo futuro preside". Oppure: "Semplicemente
il migliore prof che abbia mai avuto! Sempre disponibile e cortese,
preparatissimo e simpatico. Magari fossero tutti come lui".
Di certo più divertenti, ma sempre abbastanza corretti, i commenti
negativi: "Da cacciare da tutte le facoltà", si legge in una scheda;
oppure: "Braccia tolte all'agricoltura". E c'è anche chi racconta
aneddoti: "Per lui - scrive un ragazzo a proposito di un docente di
informatica - la sigla 'Rgb' rappresentava red, green e il
famosissimo colore primario beige!" ('Rgb' è in realtà un modello di
colori - rosso, verde e blu - che viene usato nel digitale per
trasmettere le immagini). E ancora: "Disastroso, il peggior
professore della mia carriera universitaria. Argomenti totalmente
sbagliati e obsoleti. Disponibilità e affidabilità nulle, nessuno lo
vede mai in facoltà".
Nella pagina
principale del sito anche due speciali classifiche: la "Top10", cioè
quella dei prof più votati, e la "Flop10", che racchiude i docenti
che piacciono di meno. "L'intento di VotaIlProf - ci spiega
l'ideatore Roberto Chibbaro, 32 anni e una laurea in Giurisprudenza
- è quello di costruire un database nazionale per conoscere e
valutare i docenti universitari, ridimensionando, eventualmente, i
pregiudizi e confermando gli elogi degli studenti. L'idea è di
superare il 'sentito dirè con l'utilizzo di un algoritmo per
sviluppare uno strumento di rating serio e affidabile".
Ma com'è nata l'idea? "Prima - continua Chibbaro - facevo
l'avvocato, ma era un lavoro che non mi ha mai entusiasmato. Così
con alcuni soci abbiamo deciso di aprire un quotidiano online
dedicato al mondo universitario, Unimagazine. it. Poi, un giorno,
l'arrivo di una strana e-mail da parte di un gruppo anonimo di
docenti che, forse perché aveva apprezzato alcune nostre inchieste,
ci proponeva di creare un progetto che si occupasse di meritocrazia
e valutazione della didattica. L'idea ci sembrava molto
interessante, e così sulla scia dello statunitense RateMyProfessor.
com abbiamo creato VotaIlProf. it, online dallo scorso giugno". Un
progetto, prosegue, che "nasce dalla volontà di meritocrazia, per
combattere lo schifo di favoritismi e mediocrità che c'è in Italia e
cercare, in piccolo, di fermare l'inquietante fuga di cervelli verso
paesi che valorizzano di più le persone.
Il sito racchiude al momento 700 schede con oltre 1.500 giudizi e
riceve circa mille visite al giorno. La maggior parte degli utenti
ha tra i 18 e i 21 anni e si comporta generalmente bene: basti
pensare che la media generale è di sufficienza, e che l'alunno non
si rivolge a noi solo per denunciare cattivi comportamenti, ma anche
per testimoniare la bravura o la correttezza di questo o quel
docente. "Abbiamo un codice di comportamento molto stretto -
aggiunge Roberto Chibbaro - e cerchiamo di filtrare tutti i commenti
che arrivano. Gli utenti stessi, non solo i professori, hanno anche
la possibilità di segnalarci gli abusi". E nel futuro? "Attualmente
abbiamo avuto un'importante offerta di acquisto da un grande gruppo
industriale. Ora siamo tre soci, ma la nostra speranza è quella di
poter assumere del personale e creare occupazione proprio in
Sicilia, dove vogliamo restare a operare".
E i docenti, come si sentono ad essere giudicati sulla pubblica
piazza virtuale? "Ci si sente male, molto male", spiega Marco Lodoli,
scrittore, giornalista e insegnante di Lettere. "È terribile per un
professionista pensare di essere arrivato a una certa età e dover
subire ancora processi, giudizi, valutazioni... rischiando di essere
addirittura bocciato. Mi ricordo - continua - dei miei insegnanti,
che umanamente erano un po' un disastro, pieni di difetti, ma che
però mi hanno cambiato la vita. Il problema, in questo caso, è che
un ragazzo magari comprende l'importanza degli insegnamenti ricevuti
anni e anni dopo: come la mettiamo? Già adesso i prof sono una
categoria di persone tendenzialmente insicure e depresse, la foto
segnaletica su internet non è il massimo. Io, insomma, la vedo
ancora di più come una telecamera che ci segue in continuazione
pronta a dare giudizi senza conoscerci veramente".
Fuori dall'Italia quasi ogni paese ha uno o più siti attraverso i
quali dare giudizi ai professori, liceali o universitari. Negli
Stati Uniti ci sono
PickAProf.com,
RateMyProfessors.com e
RateMyTeacher.com, molti dei quali coprono anche tutto il
mondo anglofono arrivando in Canada, Inghilterra, Irlanda, Australia
e Nuova Zelanda. In Francia c'è
Jenotemonprof.com, che punta tutto sullo "spirito di
dialogo, rispetto e cambiamento". In Germania, c'è
Spickmich.de,
sito molto completo dedicato a corsi e docenti di tutte le
università tedesche. Tra le voci da votare, giustizia, comprensione,
divertimento e sforzo dello studente per ottenere un buon voto. E
addirittura è possibile commentare ogni singola lezione.