I numeri dopo la riunione tra la Pubblica
Istruzione e i sindacati
Pronto il piano-cattedre, i tecnici di via XX settembre resistono
Scuola, in arrivo 32.000 assunzioni.
Ma è ancora duello con il Tesoro.
Salvo Intravaia, la
Repubblica 8.4.2008
ROMA - Trentaduemila
assunzioni in ruolo nella scuola: 25 mila insegnanti e 7 mila Ata.
Il dato è emerso dalla riunione, appena conclusa, fra governo e
sindacati presso il ministero della Pubblica istruzione. In queste
ore, sono in febbrile attesa della "lieta novella", o della "ferale
notizia" oltre 350 mila precari iscritti nelle liste provinciali.
Nella guerra di numeri fra viale Trastevere e via XX settembre (sede
del ministero dell'Economia che deve autorizzare le assunzioni) il
ministero della Pubblica istruzione conta di avvicinarsi il più
possibile al contingente che fino a pochi mesi fa sembrava scontato.
Poco più di 30 mila assunzioni a tempo indeterminato per il
2008/2009 costituiscono, infatti, metà dei 60 mila posti previsti
per quest'anno dalla Finanziaria 2007 (50 mila docenti e 10 mila
amministrativi, tecnici e ausiliari). Eventualità, ventilata anche
dai tecnici di Palazzo della Minerva, che ha già scatenato mille
polemiche politiche e tantissimi mugugni.
Paradossalmente, a mettere nei guai il ministro Fioroni è stata la
buona, a giudicare dalle reazioni dei lavoratori, riforma delle
pensioni varata dal governo Prodi a fine 2007. Che, rasserenando il
clima infuocato innescato dalla precedente riforma (Maroni), ha
convinto molti docenti già in possesso dei requisiti per passare la
mano a restare ancora in cattedra per qualche anno. Lo scorso mese
di gennaio, il numero di insegnanti che ha presentato istanza per
andare in pensione si è fermato a 18 mila unità. L'anno precedente,
per paura del cosiddetto gradone che proprio dal primo gennaio 2008
avrebbe innalzato di botto l'età pensionabile da 57 a 60 anni, hanno
preferito "fare spazio ai più giovani" in 42 mila. Nel 2007 le 50
mila assunzioni furono, così, agevolate dall'esodo dei docenti. Nel
2008 i posti vacanti su cui il ministero della Pubblica istruzione
può effettuare le immissioni in ruolo si sono assottigliati.
Alle 24 mila cattedre vacanti occorre sommare i 18 mila
pensionamenti e i 5 mila posti in più previsti dalla stabilizzazione
del sostegno approvata dalla Finanziaria 2008. Ma occorre anche
decurtare il taglio di 11 mila cattedre previsto dalla stesse legge
di bilancio: 6 mila cattedre in organico di diritto e 5 mila a
settembre. I posti realmente disponibili per le immissioni in ruolo
degli insegnanti sarebbero, dunque, circa 36 mila. Per i non docenti
(collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e assistenti di
laboratorio) non ci sarebbero problemi visto che attualmente i posti
vacanti sono oltre 60 mila. Il ministero della Pubblica istruzione
ha predisposto un piano di assunzioni più ampio possibile che deve
ottenere il benestare del ministero dell'Economia.
E sono proprio i tecnici di via XX settembre che, al momento, non
intendono aprire i cordoni della borsa. I sindacati dopo la riunione
di questa mattina si sono rivolti direttamente al presidente del
Consiglio, Romano Prodi, e al governo per uscire dall'impasse. Nei
giorni scorsi la Flc Cgil e parte della Sinistra si sono scagliati
contro Padoa-Schioppa e lo stesso Fioroni, che da indiscrezioni di
fonte sindacale non considera affatto chiusa la partita.