Primi elementi di bilancio
delle nuove regole per le supplenze.
da
Tuttoscuola, 5 marzo 2008
Il caso di "ordinaria
follia scolastica" raccontato in altra news non è isolato. Ce ne
sono di peggiori, in un Paese in cui ogni anno 200 mila insegnanti
cambiano di sede su e giù per l'Italia.
Sul fenomeno incidono la mobilità (il personale della scuola ha
diritto a richiedere di cambiare sede ogni anno, e se ne avvale di
regola il 10-12%), i pensionamenti e i meccanismi di nomine
provvisorie, ingigantito a causa di un precariato che sfiora il 20%.
Non si assume a tempo indeterminato, si danno incarichi a tempo per
risparmiare, ma poi ci sono queste conseguenze.
Riguardo alle supplenze, qualcosa è cambiato finalmente. Dopo le
denunce di Tuttoscuola, riprese dalla stampa nazionale e locale,
sono state definite nuove regole.
Solamente a fine anno sarà possibile tracciare un bilancio degli
effetti virtualmente migliorativi del nuovo regolamento per le
supplenze (decreto ministeriale n. 131 del 13 giugno 2007). E forse
bisognerà attendere un secondo anno di applicazione, perché, per tre
o quattro mesi le nuove regole non hanno potuto entrare in vigore.
I primi segnali sembrano confortanti: le nomine sembrano avere tempi
più spediti (e costi reali e figurativi più contenuti) grazie alla
task force dei supplenti di pronto impiego. Ne guadagna certamente
la continuità e l'efficacia del servizio.
Con regole nuove o vecchie restano comunque intatte alcune patologie
di fondo che dovranno essere riconsiderate per rispetto del diritto
degli alunni.