Il fenomeno fotografato nell'indagine Istat
sull'uso dei telefonini
Vecchia calcolatrice, Salvo Intravaia, La Stampa del 2.5.2008 Il cellulare sta soppiantando la "vecchia" calcolatrice tascabile, lo strumento che nei primi anni '70 cambiò la vita a milioni di persone. I giovani che anche a scuola per fare i calcoli utilizzano il telefonino sono in rapida crescita. Il dato emerge dall'ultima indagine Istat "Uso dei media e dei cellulari in Italia". Parecchi giovanissimi confessano di non aver mai utilizzato una calcolatrice tascabile tradizionale, tantomeno in classe dove imperversa il telefonino di ultima generazione con il quale è possibile fare "di tutto". I dati si riferiscono al 2006 e segnano un passaggio nell'uso delle tecnologie. Gli studenti delle scuole italiane che dichiarano di utilizzare il telefonino, oltre che per comunicare, anche come calcolatrice sono quasi 4 su 10: il 37,8 per cento per l'esattezza. La percentuale sale ancora tra le ragazze che usano il cellulare come calcolatrice in 44 su 100. E' la prima volta che l'Istat conduce una indagine cosi approfondita sull'uso del cellulare ed è facile prevedere che in pochissimi anni la vecchia calcolatrice scientifica sarà destinata ad andare in soffitta. Per i giovani, grazie ai modelli più avanzati accessibili a prezzi contenuti, il cellulare è più di uno strumento per telefonare. Tra le cosiddette "altre funzioni" l'utilizzo per eseguire i calcoli anche più complessi, quelli che prima erano possibili soltanto con le calcolatrici scientifiche, è superato soltanto dall'uso come fotocamera: nel 51,8 per cento dei casi. E uno studente su 5 con il proprio cellulare ascolta musica. Oggi, in classe, è facile assistere alla scena del professore che chiede una calcolatrice e vede gli studenti che gli porgono il cellulare. Anche negli istituti tecnici industriali, commerciali e per geometri, dove fino a pochi anni fa la calcolatrice era uno strumento indispensabile, le cose stanno cambiando. Vincenzo insegna in un istituto tecnico per geometri di Palermo e racconta come "soltanto metà" dei suoi alunni "possiede una calcolatrice scientifica". Il resto si affida al telefonino. Le prime calcolatrici tascabili vennero commercializzate negli Stati Uniti nel 1971. L'anno dopo venne lanciata sul mercato la prima calcolatrice scientifica, che rivoluzionò l'approccio con i calcoli anche più complessi. "Quando frequentavo il liceo scientifico - ricorda Vincenzo - la calcolatrice non c'era. I calcoli si facevano a mano o con l'ausilio delle Tavole numeriche: volumi di centinaia di pagine che contenevano radici quadrate, cubiche, logaritmi e i valori delle funzioni goniometriche".
Le prime calcolatrici tascabili arrivarono in
Italia nella seconda metà degli anni '70, prodotte soltanto da due
case statunitensi. "Ricordo - dice il prof palermitano - di avere
ricevuto in regalo la prima calcolatrice tascabile nel 1978, quando
ero all'università. Costò circa 350 mila lire, una cifra che
equivaleva a mezzo stipendio di un impiegato". |