Ehi, prof!
da
DocentINclasse, 20.4.2008
In un articolo apparso su Repubblica del 5
aprile dal titolo inconfondibile - “Ma la nostra scuola mortifica la
creatività” - Umberto Galimberti riflette sulle varie forme di
intelligenza analizzate da Howard Gardner, l’autore di
Forma mentis. Saggio sulla pluralità
dell’intelligenza. Le conclusioni – ça
va sans dire – sono che i nostri ottusi e pedanti professori non
riescono ad addestrare la forma più alta di intelligenza, quella
creativa, limitandosi ad esercitare quella più basic e meccanica.
Forse, auspica il filosofo, “attivando tutte queste forme di
intelligenza i nostri ragazzi potranno andare a scuola con più
interesse”. Ma con le rape che circolano nelle scuole italiane
l’unica soluzione sarebbe fare tabula rasa e ricominciare da capo:
“Ma prima bisogna verificare se queste forme di intelligenza sono
presenti e attive nei professori. E qui il problema si complica, ma
forse con una migliore selezione del corpo insegnante, si può anche
risolvere”.
Qualche giorno dopo, su “Il Giornale” del 17 aprile, leggevo un
articolo di Roberto Farneti intitolato “Galimberti. Filosofia del
“copia e incolla”, dove si sosteneva, e ahimé, si dimostrava con
dovizia di puntuali raffronti, che l’ultimo libro dell’austero
filosofo, L’ospite inquietante,
era copiato di peso da un saggio di un’autrice non molto conosciuta,
Giulia Sissa. E’ troppo facile, lo so, è come sparare sulla croce
rossa, ma come si fa a non chiedersi a quale tipo di intelligenza
abbia fatto ricorso Galimberti nel suo certosino lavoro di “copia e
incolla”?