CONTROLLI A TAPPETO DELLA GUARDIA DI FINANZA Scuola, strangolati dal caro-libri. Le famiglie: “Aumenti del 40%”. E Bankitalia lancia l'allarme Sud: troppi abbandoni Flavia Amabile La Stampa, 27.8.2008
ROMA Il periodo dell’analisi di Bankitalia è il 2007: in regioni come Campania, Puglia e Sicilia la percentuale di abbandono scolastico supera il 25% - contro una media nazionale del 20%. I più presenti a scuola sono gli studenti del Centro con un tasso di abbandono del 13%, mentre nel Nord-Est si arriva al 15%, cifre pienamente in linea con la media europea del 15%. Lievemente superiore il tasso del Nord-Ovest (il 18%). Entro il 2010 tutti i Paesi Ue dovrebbero arrivare al 10% e non è detto che l’Italia ci riesca. Lo studio sottolinea come nell’ultimo triennio il fenomeno dell’abbandono scolastico si sia ridotto in tutte le aree territoriali; tuttavia, se queste diminuzioni fossero confermate anche nel prossimo triennio, solo il Centro e il Nord arriverebbero vicino al 10% di Lisbona, mentre il Sud continuerebbe a registrare un’incidenza media superiore al 20%. Già a 15 anni quasi il 13% dei giovani è fuori dal sistema scolastico o ha accumulato un ritardo. Il 3,7% dei quindicenni abbandona la scuola dopo aver conseguito l’obbligo, lo 0,8% senza aver completato la media inferiore; tali percentuali sono più elevate al Sud. E tra i 15enni iscritti, non tutti sono in regola con il percorso scolastico: l’8% ha ripetuto almeno un anno ed è ancora nella media inferiore. A cosa si deve questa irregolarità scolastica? Secondo lo studio, soprattutto all’ambiente familiare e alle caratteristiche dell’offerta formativa. In pratica, genitori con un alto livello d’istruzione, insegnanti occupati a tempo indeterminato, tempo prolungato e migliori infrastrutture scolastiche ridurrebbero la dispersione scolastica. E infatti proprio al Sud è più alta la quota di adulti, verosimilmente i genitori degli attuali quindicenni, che ha la sola licenza di terza media: il 57%, 13 punti in più rispetto al Centro-Nord. E lo stesso vale per il tempo prolungato e le infrastrutture, più carenti nel Mezzogiorno. E’ stato il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) a calcolare che per il nuovo anno scolastico le famiglie sborseranno fino al 40% in più rispetto al 2007 per acquistare i testi di scuole medie e superiori. Il calcolo si riferisce ai costi dei libri in 4 città: Milano, Bologna, Roma e Palermo.
Secondo i dati dell’organizzazione dei
consumatori, per le scuole medie tutte le scuole analizzate non
rispettano il tetto di spesa previsto dal ministero (524 euro di
costo totale per il triennio), con aumenti che vanno dall’8-10% di
Roma e Bologna (rispettivamente 565,45 e 570,2 euro), fino al 16% in
più di Milano (608,82 euro) e al 20% in più di Palermo (629,40
euro). Confrontando i prezzi di quest’anno con il 2007 si calcola,
inoltre, un incremento medio del budget per la dote libraria, sia
per Palermo che per Milano, del 20%. Anche la maggior parte delle
scuole superiori (oltre il 50%) non è riuscita ad adeguare il costo
dei testi ai tetti di spesa ministeriale. Intanto da oggi, in otto
città, sono al lavoro gli uomini della Guardia di Finanza per
controlli a campione secondo quanto disposto dall’ Autorità garante
della concorrenza e del mercato. Scopo del monitoraggio, che viene
effettuato a Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Bari e
Verona, è quello di verificare se sono stati mantenuti gli impegni
vincolanti di contenimento dei prezzi presi lo scorso anno dalle
casi editrici. |