La Calabria offesa: «Pittoni, nostri i migliori prof».
Ancora polemiche dal Messaggero Veneto, 17.8.2008 UDINE. «Le crociate sui regionalismi nelle attribuzioni degli incarichi di dirigente scolastico che negli ultimi giorni si sono rincorse sulla stampa a seguito delle dichiarazioni del senatore leghista Pittoni, meritano una approfondita verifica e precisazione». È di nuovo polemica sulla proposta di scuola regionale firmata dal senatore leghista Mario Pittoni. A criticare il testo è il consigliere regionale di An della Calabria, Franco Morelli. «A tal proposito - prosegue - è stato chiesto al senatore della Lega di voler rendere chiara una posizione politica che equivoca e non poco gli sforzi posti in essere nella direzione di un federalismo virtuoso, equo e giusto e che in nessun modo intende alterare l'unità nazionale». «Non esistono realtà a sè stanti - afferma Morelli - e la scuola non può essere trascinata in sterili polemiche avulse dalla sua inequivocabile missione: la formazione culturale dell'intera nazione. Se poi la Calabria ed il meridione storicamente ha sempre rappresentato una risorsa culturale per il Paese non può oggi rappresentare una discriminante in toto senza il distinguo della necessità di dover lasciare la propria terra e portare professionalità all'intero sistema scolastico a frutto di grandissimi sacrifici».
«Il sistema scolastico, nonostante le competenze
territoriali specifiche riguardanti l'autonomia in termini di
flessibilità di calendari, orari e quant'altro - prosegue
l'esponente di An - è unico nell'intero territorio nazionale. La
politica ha il dovere di occuparsi dell'argomento scuola con estrema
serietà perchè da esso deriva il futuro del nostro Paese. Non
abbiamo in nessun modo bisogno di pretestuosi argomentazioni
tendenti a screditare un settore, quale quello scolastico, così
importante e nella cui complessità e difficoltà di oggi si possono
intravedere solo sacrifici e abnegazione di professionalità che
prestano servizio nello spirito di una missione che consiste
nell'amore per il proprio lavoro nonostante gli ostacoli che negli
anni si sono frapposti». |