Australia, ok al telefonino La Stampa, 21.8.2008
SYDNEY «Vogliamo ridefinire l’idea che hanno i giovani di ciò che significa copiare, o imbrogliare», spiega la coordinatrice del programma, Deirdre Coleman, «Nel mondo lavorativo non verrà mai chiesto loro di mandare a memoria una gran mole di informazioni, di numeri e date, mentre dovranno accedere velocemente alle fonti di informazione e verificarne l’attendibilità», ha detto. «Essere in grado di trovare ed applicare le informazioni giuste può essere più importante che averle tutte nella propria testa», ha aggiunto. Il programma si basa sulle ricerche del consulente internazionale per l’educazione e l’apprendimento Marc Prensky, condotte per conto di British Educational Communications and Technology, il principale ente del governo britannico deputato a valutare l’uso della tecnologia di informazione e comunicazione nell’istruzione.
Una studentessa di nome Annie Achie si è detta
entusiasta del nuovo metodo. «Scambiare le idee con qualcuno è molto
utile durante le prove in classe. Io ho chiamato mia zia che è molto
brava in inglese e mi ha dato uno spunto che poi ho sviluppato». La
scuola di Croydon si prepara ad espandere il metodo alle altre
materie entro fine anno. Intanto il ministero dell’istruzione del
Nuovo Galles del Sud sta valutando se permettere l’uso dei computer
negli esami di maturità dell’intero stato. |