Bufera sui test/1. da Tuttoscuola News n. 305, 17/9/2007
Il ministro dell'Università Mussi respinge l'idea che i test nazionali per l'accesso alle facoltà di Medicina debbano essere ripetuti, salvo che nel caso di Catanzaro, dove lo stesso rettore ha ammesso l'esistenza di irregolarità. A Bari saranno esclusi dalla graduatoria i candidati indagati. A Messina sarà la magistratura a condurre una verifica per fare chiarezza sulla straordinaria concentrazione, in quella sede, di risultati brillanti. In tutti gli altri casi non verrà presa alcuna iniziativa. Il minimalismo del ministro si sta scontrando però con una marea di denunce di irregolarità e di richieste di rifacimento delle prove, o di annullamento delle stesse senza ripetizione perchè, sostengono le organizzazioni degli studenti, il numero chiuso sarebbe incostituzionale. L'annullamento di tutte le prove, ha detto Mussi in un'ampia intervista alla "Stampa", pubblicata sabato 15 settembre, sarebbe stato per lui "più comodo", ma avrebbe "colpito anche coloro che hanno faticato, che hanno svolto con regolarità e con merito il loro test". E in ogni caso le prove selettive si devono fare perchè è l'Unione europea ad imporre il numero chiuso per medicina (oltre che per altre quattro lauree: odontoiatria, veterinaria, architettura e ingegneria civile).
La motivazione addotta dal ministro a
sostegno della decisione di non annullare tutte le prove ha certo un
fondamento, ma si potrebbe anche opporre che i candidati meglio
preparati non avrebbero nulla da temere dalla ripetizione della prova,
proprio perchè meglio preparati rispetto agli altri, a differenza di
quelli che in vario modo, e praticamente dappertutto, si sono fatti
aiutare o sono ricorsi ad espedienti. Il vero problema è quello di
garantire il corretto svolgimento delle prove, dalla segretezza del
test al rigoroso controllo dei comportamenti in aula. E cominciando
magari con il divieto di portare in aula libri, telefoni, palmari e
altri marchingegni tecnologici: i candidati preparati non ne avrebbero
bisogno, e quelli meno preparati non cadrebbero in tentazione. |