Da questo settembre il periodo di formazione passa dai 14 ai 16 anni d'età.
Restano però i percorsi sperimentali della Moratti

Nuovo obbligo, si comincia.

 da ItaliaOggi del 4/9/2007

 

A scuola fino a 16 anni. Dal 1° settembre sono cambiate le regole per l'obbligo d'istruzione che viene prolungato di due anni. Il nuovo sistema voluto dal ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, inserito nella legge finanziaria 2007 e il cui decreto attuativo è stato pubblicato il 31 agosto sulla Gazzetta Ufficiale, avrà un percorso della durata di almeno dieci anni (si veda ItaliaOggi di sabato scorso). Il decreto si realizza in via sperimentale per gli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009, e dovrà essere adottato nel biennio iniziale da tutte le scuole superiori e, in via transitoria, nei corsi triennali di istruzione e formazione professionale, promossi dalle regioni e voluti da Letizia Moratti. Questo spiega il perché questa riforma non abrogherà del tutto le norme dell'ex ministro di viale Trastevere. Lo stesso ministro Fioroni, infatti, segnala come il nuovo obbligo scolastico opera all'interno della riforma Moratti in base alle quali nessun giovane può interrompere il proprio percorso formativo senza aver conseguito un titolo di studio o una qualifica professionale entro il diciottesimo anno di età. Il nuovo decreto indica anche i saperi e le competenze che i docenti dovranno impartire agli studenti. Le competenze chiave sono riferite ai quattro assi culturali: quello dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale. La gran parte di tali aree viene studiata nei programmi previsti dai curricola dei primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore di ordine classico, scientifico, magistrale, tecnico, professionale e artistico previsti dai vigenti ordinamenti. Queste regole fanno riferimento alla Raccomandazione della Commissione europea che sintetizza i saperi essenziali nella comunicazione attraverso la lingua madre e nelle lingue straniere, nella competenza in matematica e nelle basi della scienza e della tecnologia. Per la Commissione attraverso lo studio del digitale e del sociale bisogna ottenere uno spirito d'iniziativa e imprenditorialità e, non da meno, ottenere una consapevolezza ed espressione culturale. Per garantire l'equivalenza formativa di tutti i percorsi nei primi due anni dell'istruzione secondaria superiore, vi è, a disposizione delle scuole, la chance del regolamento dell'autonomia, e la quota di flessibilità oraria del 20% (fissata dal decreto ministeriale n. 47 del 13 giugno 2006).
Diversa la situazione per le modalità di attuazione delle competenze previste nei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale che invece fanno capo alla Conferenza unificata che ha anche il compito di stabilire la ripartizione delle risorse statali destinate ai percorsi stessi.

Fioroni fa sapere inoltre che verrà predisposto, anche con la collaborazione delle associazioni professionali e disciplinari, un piano per i docenti, in grado di offrire spazio anche a momenti di auto-formazione. La nuova iniziativa verrà finanziata grazie ai fondi di cui alla legge n. 440/97. Il decreto stabilisce poi che la certificazione relativa all'adempimento dell'obbligo di istruzione è rilasciata a domanda per i minorenni, mentre viene rilasciata d'ufficio a coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età. Non mancano rinvii a ulteriori provvedimenti amministrativi.

Il dicastero di viale Trastevere per esempio, avvalendosi anche dell'apporto della Agenzia nazionale per l'autonomia, dovrà adottare apposite linee guida per definire le misure per l'orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la formazione dei docenti, il sostegno, il monitoraggio, la valutazione e la certificazione dei percorsi.