Mussi: liberare gli atenei
da corrotti e corruttori.
La Stampa del
18/9/2007
ROMA
«Bisogna liberare l’Università dai corrotti e dai corruttori.
Circoscrivere il fenomeno e colpire». È quanto ha detto il ministro
per l’Università e la ricerca, Fabio Mussi, al termine dell’incontro
avvenuto in mattinata al ministero con l’Alto commissario per la lotta
alla corruzione, prefetto Achille Serra.
«Ho chiesto al prefetto Serra - ha detto Mussi ai cronisti - di
collaborare perché abbiamo bisogno di capire i casi di truffe,
manipolazione dei concorsi e di colpire duramente i responsabili e di
identificare esattamente le dimensioni del problema. Non si può
sparare nel mucchio - ha aggiunto il ministro - perché c’è chi ha
comprato ma ci sono anche quelli che hanno lavorato».
Per Mussi, questo «non è l’anno della corruzione» ma è l’annno «in cui
è cominciato a venir fuori il fenomeno». Alla domanda se il fenomeno
della corruzione è più ampio di quanto finora è emerso, Mussi ha
risposto: «Già quello che è emerso ora non è uno scherzo, e voglio
essere sicuro che non ci siano profondità inesplorate. La situazione è
già sufficiente per fare scandalo».
Mussi, inoltre, ha poi aggiunto di aver ricevuto molte segnalazioni
anonime in questi giorni e di averle girate alla magistratura. A
proposito dei docenti universitari coinvolti nei test truccati, il
ministro dell’Università ha detto: «Non avrò pace fino a che non li
vedrò cacciati dall’Univestità».
Mussi ha poi rivolto un appello agli studenti: «Non aspettate che la
prova sia finita» per segnalare irregolarità. «Alzatevi e denunciate.
Bisogna contestare a prove aperte».
Mussi ha poi proseguito, a proposito delle irregolarità emerse nelle
prove in diverse città «ci sono anomalie statistiche clamorose». Nella
città siciliana si sono registrati i migliori risultati (in termini di
numero di ammessi alle prove) a livello nazionale. «In particolare
nella stanza 3D», ha concluso il ministro.