I dati raccolti dall’Osservatorio provinciale sull’istruzione dicono che la crescita è notevole e si attesta sulle mille unità all’anno: numerosi anche i rumeni e i moldavi.

Aumentano gli stranieri sui banchi delle scuole:
in testa gli albanesi.

di Alvise Sperandio da Il Gazzettino di Venezia del 19/9/2007

 

Sempre più stranieri sui banchi delle scuole veneziane. Lo dicono i dati dell'Osservatorio provinciale sull'istruzione presentati ieri dal vicepresidente di Ca' Corner ed assessore all'Educazione Andrea Ferrazzi. La crescita resta costante: se nel 1999-2000 su un totale di 84.781 studenti gli immigrati erano 1.486 (pari al 1,8\%), l'anno scorso erano 6.823 su 92.672 (il 7,4\%). Questo significa che più o meno aumentano ogni anno di circa mille unità e che facendo una proiezione nel giro di un biennio la percentuale sarà in doppia cifra. E siccome va così ormai da anni si capisce che si sta verificando l'effetto onda lunga e cioè che gli stranieri, con eguale distribuzione tra maschi e femmine, non li troviamo solo nella scuola dell'infanzia o nella primaria, ma sempre più anche alle medie e alle superiori. «Questi dati - spiega Ferrazzi - responsabilizzano i pubblici amministratori a sviluppare delle serie politiche d'integrazione che poi sono la migliore risposta anche in termini di sicurezza sociale, questione molto sentita dai cittadini». L'Osservatorio, che monitora da tempo tutto ciò che succede nelle scuole della nostra provincia, mostra che sono molte le nazionalità interessate: le prime tre sono, nell'ordine, l'albanese (1.068), la rumena (800), e la moldava (622). E dice che la distribuzione degli stranieri sul territorio è eterogenea e in buona sostanza riflette l'occupazione dei genitori degli alunni. Considerando gli otto distretti scolastici, si constata che la maggiore concentrazione si ha a Mestre (una media del 10\%: 11,8\% a Mestre sud, 7,1\% a Mestre nord) e la minore, invece, a Chioggia (3,8\%). Anche quest'anno - per adesso non ci sono dati sicuri disponibili - il trend rimarrà lo stesso e si può ragionevolmente prevedere di arrivare attorno al 9\% della popolazione scolastica che già di per sé è complessivamente in aumento. La Provincia da tempo è attiva per far fronte in maniera adeguata alla massiccia presenza di stranieri, che peraltro in molti casi arrivano in classe in corso d'anno con tutte le difficoltà del caso. Per questo, già da tre anni, lavora sul piano della mediazione linguistico culturale che Andrea Ferrazzi definisce «vero ponte dell'integrazione sociale tout court capace di favorire il migliore inserimento delle famiglie nel nostro tessuto sociale». Ecco, dunque, che sono stati formati 30 mediatori madre lingua e individuato un referente per ciascun istituto incaricato di seguire l'inserimento degli studenti stranieri in classe. Lo scorso anno sono state prestate circa 6 mila ore di servizio riuscendo a dare risposta a due terzi delle domande, in particolare nella scuola primaria. Quest'anno, infine, l'assessore ha attivato anche un'altra iniziativa: ha scritto una lettera a ciascun dirigente scolastico illustrando due libretti: si tratta della "guida alla scuola italiana per genitori stranieri" e delle "schede di comunicazione", redatte in 13 lingue diverse, in cui si spiega tutto ciò che serve sapere (magari per noi è scontato). Così si parla dei cicli e dei moduli formativi, delle offerte formative, della durata totale della scuola, della modulistica necessaria e così via. E' un altro modo per venire incontro agli studenti stranieri che nelle in classe nel giro di pochi mesi saranno uno ogni dieci ragazzi.