Sveltite le procedure contro i docenti
responsabili di comportamenti inaccettabili
Reintrodotti anche l'ammissione agli esami di terza media
e il tempo pieno alle elementari
Sanzioni ai prof fannulloni,
varata la nuova legge sulla scuola.
Salvo Intravaia la Repubblica
del 18/10/2007
Il provvedimento contro
i docenti fannulloni è legge. Ma non solo. La norma approvata ieri
sera dall'aula del Senato modifica gli esami di terza media, rilancia
il tempo pieno alla scuola primaria (l'ex elementare) e sgrava dal
peso delle supplenze per maternità i bilanci scolastici.
Il decreto-legge dal titolo "Disposizioni urgenti per assicurare
l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007-2008", nella conversione in
legge è stato ulteriormente arricchito di importanti novità. Alcuni di
questi provvedimenti sono stati richiesti l'anno scorso a gran voce
dai dirigenti scolastici. Gli altri erano attesi dal mondo della
scuola o necessari per fare fronte a situazioni che stavano diventando
imbarazzanti.
E' il caso delle norme che accelerano l'iter procedurale per
sanzionare i docenti rei di comportamenti non accettabili. Le
farraginose norme precedenti che permettevano anche a chi si era
macchiato di reati gravissimi, come quelli di violenza sessuale nei
confronti dei propri alunni, di rimanere a scuola sono state snellite.
L'iter disciplinare dovrà concludersi entro 120 giorni e nei casi più
gravi è prevista la sospensione cautelare disposta, nei casi urgenti,
dallo stesso dirigente scolastico. E' anche contemplata la sospensione
del docente per incompatibilità ambientale e per 'comportamenti lesivi
della dignità delle persone che operano in ambiente scolastico, degli
studenti e dell'istituzione scolastica tali da risultare incompatibili
con la funzione educativa'. Niente più quindi impunità per chi si
macchia di gravi mancanze all'interno delle mura scolastiche.
La maggiore novità introdotta a Palazzo Madama riguarda l'esame di
terza media. Reintrodotta l'ammissione agli esami, saltata per un
anno, dal prossimo mese di giugno gli oltre 500 mila ragazzini che
dovranno cimentarsi con gli esami di licenza media si troveranno a
sostenere, anziché tre, quattro prove scritte: Italiano, Matematica e
Lingua straniera, più una prova predisposta dall'Invalsi (Istituto
nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di
formazione) che saggerà la cultura generale dei ragazzini.
"Si tratta - ha detto il viceministro della Pubblica istruzione,
Mariangela Bastico - di innovazioni importanti per garantire agli
operatori della scuola, agli studenti e alle famiglie punti di
riferimento certi per un sereno anno scolastico. Il filo che collega
tutte queste disposizioni è quello di fornire da un lato servizi
educativi e scolastici sempre più ampi e qualificati alle famiglie e
ai ragazzi e maggiori opportunità e certezze dall'altro".
La legge ripristina il tempo pieno nella scuola elementare, abolito
dalla riforma Moratti, opera una ulteriore stretta sui privatisti che
si presentano agli esami di maturità e mette le scuole nelle
condizioni di gestire il proprio fondo d'istituto con maggiore
tranquillità. I candidati esterni (i privatisti) che decidono di
presentarsi alla maturità con una preparazione "fai da te" non
potranno più scegliere in quale scuola, spesso privata, sostenere gli
esami. Nell'istanza che presenteranno al direttore dell'Ufficio
scolastico regionale potranno soltanto esprimere una preferenza. Sarà
il direttore regionale, in base alle norme vigenti, a smistare i
candidati nelle scuole statali o paritarie del comune di residenza dei
richiedenti.
Le scuole non saranno, infine, più costrette a pagare le supplenze per
maternità per colpa delle quali si volatilizzava buona parte del
budget destinato ai precari. La competenza viene attribuita
direttamente al ministero dell'Economia e delle finanze. Annullate
anche le multe inflitte ai dirigenti scolastici rei di non avere
comunicato ai Centri per l'impiego i contratti stipulati con i
supplenti. La norma, nata per fare emergere il lavoro sommerso, aveva
colpito pesantemente le scuole che da oggi avranno un margine maggiore
di tempo per comunicare i relativi dati. In arrivo altri 10 milioni di
euro per le "classi primavera", che accolgono i piccoli di età
compresa fra i 2 e i 3 anni. Il provvedimento consentirà a 20 mila
famiglie di iscrivere i propri figli nelle scuole pubbliche o private
che hanno richiesto le sezioni primavera. E viene anche incrementato
di 45 milioni il fondo per pagare gli insegnanti che hanno svolto la
scorsa maturità.