La quarta prova d’esame: cosa? da Tuttoscuola, 2/10/2007
All’insegna della serietà e del rigore, il decreto legge 147/2007, attualmente in discussione in Parlamento per la sua conversione (entro il 7 novembre), ha ripristinato per l’esame di Stato al termine del primo ciclo il giudizio di ammissione e, novità assoluta, ha introdotto anche una prova a carattere nazionale che andrà ad aggiungersi alle tradizionali tre prove d’esame previste (italiano, matematica e lingua/e straniera/e). L’Invalsi predisporrà le prove e il ministro dell’istruzione ne sceglierà una per tutte le scuole italiane. Come avviene attualmente per l’esame di Stato nella secondaria superiore. Insegnanti e dirigenti cominciano a interrogarsi su questa novità, a cominciare dai contenuti della prova che non potranno essere relativi alle discipline già oggetto di prova scritta d’esame. Sarà un test di cultura generale? Oppure riguarderà una disciplina di studio (esempio, storia), caso mai comunicata per tempo come si usa per la maturità e modificata ogni anno? La prova concorrerà alla valutazione finale da parte delle commissioni oppure servirà soltanto da test per il sistema nazionale di valutazione per conoscere i livelli di apprendimento della popolazione scolastica in uscita?
L’attendibilità della prova chiamerà in
causa anche i commissari d’esame che per queste prove sono gli stessi
docenti della classe. In ogni scuola secondaria di I grado (ex-scuola
media) vi è infatti una commissione d’esame con un unico presidente
esterno, composta da tante sottocommissioni interne quanti sono i
consigli di classe. |