L'orientamento del ministero dell'università. Novità operativa dal 2011. Pagelle anche per i docenti. La valutazioni per i ricercatori estese ai professori da ItaliaOggi del 30/10/2007
Valutazione di merito estesa anche ai docenti universitari. È questo l'orientamento, secondo quanto appreso da ambienti vicini al ministero di Piazzale Kennedy, verso il quale si muove il ministro dell'università e della ricerca Fabio Mussi che, da sempre fautore della valutazione e del merito, sta pensando di estendere la pagelle non solo per i ricercatori, ma anche per i professori di prima e di seconda fascia. Ad aprire un dibattito sulla valutazione è stato un emendamento contenuto nel ddl (conversione del decreto legge governativo del 7 settembre 2007) contenente disposizioni urgenti in materia di avvio dell'anno scolastico e di concorsi per ricercatori universitari, approvato alla Camera a metà ottobre (si veda ItaliaOggi del 17/10/2007). La proposta era la seguente: affidare all'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario (Anvur) la verifica dei ricercatori e far pesare sulle università le conseguenze di candidature clientelari, per evitare che i concorsi, ancora banditi con le vecchie regole, fossero segnati dai localismi e dalla cooptazione. Insomma la valutazione, secondo il testo approvato a Montecitorio, viene affidata all'Anvur e, in caso di bocciatura, per scarsa qualità del lavoro accademico, scatterà la sanzione per l'ateneo che sarà costretto a pagare di tasca propria lo stipendio del dipendente assunto. Dopo tre anni l'esame si ripeterà: se il ricercatore sarà di nuovo bocciato, l'ateneo deve continuare a pagargli a vita il salario che, quindi, non peserà più sulle casse dello stato. Ma all'aula del Senato c'è stato un dietro front su questa parte del dl: da destra e da sinistra sono spuntate le critiche. Risultato: formalmente l'aula ha fatto passare la novità, ma il governo si è impegnato a rivedere la questione, non appena ci sarà in discussione un provvedimento sull'università. E lo stesso ministro Mussi, infatti, non si è detto contrario sulla sostanza della norma, ma sulla sua formulazione che potrebbe determinare rischi e contraddizioni, perché se si valutano solo i ricercatori si giudica solo un segmento del mondo universitario. E quindi , perché non estenderlo anche alla docenza? In ogni caso c'è tempo per avere una lista dei promossi e dei bocciati. La valutazione non sarà operativa prima del 2011.
Ma il dibattito resta aperto. C'è chi
dall'opposizione si è dichiarato contrario al fatto che un agenzia
valuti i singoli ricercatori perché si rischia in questo modo una sua
paralisi. Ma c'è chi invece della maggioranza si dice d'accordo su
valutazioni triennali e, magari, fatte anche dalla futura Agenzia.
Sarebbe un segnale importante per le università che devono sapere che,
se assumono un incompetente, poi pagano di tasca loro. Ma, sempre
dalla maggioranza si ribadisce che certo il principio è corretto ma
serve un provvedimento complessivo, che riguardi anche professori
associati e ordinari. |