Il Ministero della Pubblica Istruzione rende noto
l'identikit dei vincitori degli ultimi concorsi.
Sono cambiati quasi un terzo di presidi e direttori,
ma i "neofiti" sono a fine carriera

Scuola, ecco i 4mila nuovi dirigenti.
L'età media? Poco meno di 60 anni.

Salvo Intravaia, la Repubblica dell'8/10/2007

 

Nuovi dirigenti scolastici, ma già vecchi. L'età media dei presidi e dei direttori didattici (oggi tutti dirigenti scolastici) in servizio nelle scuole italiane sfiora i 60 anni. E quasi a nulla è servito il turn over realizzato con gli ultimi concorsi, quello riservato e la procedura ordinaria, che si sono conclusi da pochi mesi.
I 'nuovi' capi d'istituto hanno un'età media di circa 53 anni. I dirigenti scolastici più giovani sono stati reclutati con il concorso ordinario: età media 50,5 anni. Con il cosiddetto concorso riservato (a coloro che avevano sostituito per uno o più anni il dirigente scolastico: i presidi incaricati) l'età media dei 'neofiti' si avvicina addirittura ai 56 anni.

A fornire l'identikit dei 'neodirigenti scolastici' è stato questa mattina lo stesso ministero della Pubblica istruzione con un volume di 30 pagine. La pubblicazione prende in considerazione i 3.838 capi d'istituto assunti lo scorso mese di agosto: operazione che è servita a rinnovare quasi un terzo della classe dirigente della scuola. La distanza con i dirigenti alla guida delle aziende private è siderale. I manager di industrie e società private hanno in media 40 anni. Ma nella scuola a quell'età, chi è fortunato, è appena uscito dall'inferno del precariato.

I numeri non lasciano spazio a dubbi. Gli ultimi meccanismi di reclutamento dei capi d'istituto hanno favorito chi non era di primo pelo. Basti pensare che sono appena 102 (pari al 2,6 per cento del totale) i dirigenti scolastici al di sotto dei 40 anni reclutati con gli ultimi concorsi a preside. Dato ampiamente compensato dai 404 neoassunti che ha festeggiato almeno 60 primavere. Nel complesso la fascia d'età più consistente è quella compresa fra i 51 e i 59 anni, rappresentata dal 57 per cento dei nuovi assunti.

Anche se, per una scuola in piena trasformazione, i dati forniti da viale Trastevere sorprendono un po', non c'è da meravigliarsi. Coloro che hanno vinto il concorso riservato costituiscono il precariato di lusso (con anni di incarico di presidenza sulle spalle) senza il quale la scuola italiana non avrebbe potuto funzionare, mentre il concorso ordinario che presentava una selezione in ingresso per soli titoli dava un peso fondamentale agli anni di servizio e quindi all'età. Per intendersi, parecchi giovani della scuola (40/44 anni) non hanno avuto neppure la possibilità di sedersi per svolgere le prove scritte e il colloquio.

L'indagine del ministero conferma anche come la scuola sia sempre più donna. Quasi 67 dei neodirigenti scolastici reclutati di recente su 100 è donna. Una tendenza che tra gli insegnanti italiani è ormai conclamata e che si sta confermando anche tra i capi d'istituto.